Cultura
L’edizione 2018 del Salone del Libro di Torino chiude con oltre 144mila visitatori
Anzitutto i numeri: 144.386 visitatori unici al Lingotto contro i 143.815 del 2017, cui vanno aggiunti i 26.400 al Salone Off contro i 25.000 del 2017. Per un totale di 170.786 visitatori. Poi le date: il 32° Salone si terrà da giovedì 9 a lunedì 13 maggio 2019. E naturalmente il bilancio dell’edizione appena conclusa e gli scenari per il futuro.
Sono i temi toccati nella conferenza stampa di chiusura del 31° Salone, alla quale hanno partecipato il Presidente della Cabina di Regia Massimo Bray, la Sindaca di Torino Chiara Appendino, l’Assessora alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigi che ha portato il saluto del presidente Sergio Chiamparino convalescente per un intervento chirurgico, e il Direttore editoriale del Salone, Nicola Lagioia.
“Tutte le manifestazioni che hanno dato forza a questo Salone sono beni comuni della città e in quanto tali vanno tutelati”, ha aggiunto il presidente della buchmesse, Massimo Bray.
Lagioia e Bray sono stati confermati alla guida della kermesse anche per il prossimo anno. La sindaca Appendino ha annunciato che ad occuparsene sarà “una cabina di regia in corso di formazione”, che curerà “la Fondazione per la Cultura”. Della cabina di regia farà parte “tutta la filiera del libro”, editori e istituzioni. Per la gestione tecnico-commerciale sarà indetta una gara d’appalto. Velocizzati i pagamenti dei creditori, si punta anche a difendere il marchio che, dice l’assessora regionale Parigi, “deve restare pubblico”.
“Con Nicola Lagioia siamo quasi una coppia di fatto», scherza Bray: «Ci siamo intesi fin dal primo giorno. Non amiamo parlare di evento ma di grande progetto culturale, di laboratorio di idee e contenuti. Questo lo hanno capito le migliaia di donne e di uomini che in questi giorni sono venuti fino qui, hanno fatto la coda e affollato i padiglioni del Lingotto. Sono tutti punti di una sottile linea rossa che unisce il Salone al suo futuro”.
“Non è stato un lavoro facile -ha detto la sindaca Chiara Appendino – ma è stato reso possibile dalla comunità del Salone, dal Circolo dei lettori e dalla Fondazione Cultura Torino. Torino è il Salone e il Salone è Torino”.
“Che il Salone 2018 sia un successo clamoroso è fin troppo evidente”, ha detto Nicola Lagioia. “Si può certo fare di meglio, ma è difficile fare di più con lo spazio a disposizione». E Nicola Lagioia avanza swiftianamente una “modesta proposta”: quella che lui stesso subito battezza “Il Patto della Sala Azzurra”. «Finiamola con la rincorsa dei numeri. Oltre una certa soglia, il Salone ha centrato comunque il proprio obiettivo: essere il Salone nazionale del libro, quello dove ci sono più editori, più autori internazionali, più lettori, e quello dove si vendono più libri. L’asticella della crescita la dobbiamo fissare sulla qualità del progetto culturale”.
“Questo Salone è stato un grande laboratorio per editori e lettori – ha detto Antonella Parigi -, Con una ricaduta economica di 30 milioni di euro. Qualcosa di cui non possiamo più fare a meno. Un evento non replicabile altrove, il cui futuro va garantito. Nessuno potrà portarcelo via perché crea una comunità non replicabile altrove e, se continueranno gli overbooking di quest’anno, come Regione potremo rinunciare all’Arena Piemonte per darla in mano agli editori che sono i veri protagonisti di questa avventura”.
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