Biella
Chiuse due case d’appuntamento a Biella: le donne segregate per settimane nei locali

Un’inchiesta durata più di un anno che ha portato all’emissione, da parte della Procura della Repubblica di Biella di sei misure cautelari e alla denuncia di due persone per reati legati a favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Due alloggi a luci rosse, sono stati sequestrati a Biella in via La Marmora e in via Trento. Sono una decina le prostitute, tutte clandestine, identificate e denunciate perché sprovviste di permesso di soggiorno. Le prostitute venivano segregate all’interno dell’alloggio per l’intero periodo di lavoro.
All’interno degli appartamenti si prostituivano una o più ragazze. Ognuna di loro lavorava in un appartamento per venti giorni consecutivi poi lasciava il posto a una collega e veniva trasferita altrove.
I bordelli erano gestiti da tre donne cinesi di 50 e 54 anni che sono state arrestate e accusate di sfruttamento della prostituzione.
Iscriviti al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese
