Torino
L’armatura Parella torna all’Armeria Reale dopo il lungo restauro
Da mercoledì 4 aprile il percorso di visita dei Musei Reali si arricchisce di una nuova opera di grande valore: l’armatura seicentesca appartenuta ad Alessio Maurizio dei conti di San Martino di Parella.
L’armatura Parella torna ad essere esposta dopo lungo tempo: custodita nei depositi per esigenze di restauro e per la mancanza di un’adeguata struttura di sostegno, è stata recentemente prestata al museo di Palazzo Mazzetti di Asti in occasione della mostra Nella città d’Asti in Piemonte. Arte e cultura in epoca moderna. Per l’esposizione astigiana è stato progettato un apposito supporto che ha dovuto tenere conto oltre che di una fedele lettura anche dei caratteri dell’allestimento museografico della Galleria Beaumont: a differenza delle altre armature presentate nell’Armeria Reale, la Parella è infatti sprovvista del petto e della schiena.
L’armatura Parella viene definita “da corazza”, cioè da cavaliere pesante. Realizzata in ferro brunito parzialmente dorato, fu probabilmente eseguita da un artista francese intorno al terzo decennio del Seicento. Il fatto sorprende, se si pensa che per quanto riguarda le armature in questo periodo storico si guardava soprattutto a Milano, sede di eccelse manifatture, e alla Spagna.
Tra gli elementi di cui è composta spiccano l’elmo, dalla particolare forma, con coppo ripartito in riquadri e diviso in due da un’alta cresta e i lunghi fiancali, articolati per lame sagomate, che presuppongono l’utilizzo di stivali anziché di gambiere. Tutta l’armatura è ricoperta da una ricca decorazione all’acquaforte nella quale ricorre l’impresa dei cinque dardi, legati da nastro col motto Sans Despartir (ovvero, “senza nulla dividere”) e il monogramma AMSP, che permette di identificare il suo originario proprietario, Alessio Maurizio di Parella.
Nato a Torino alla fine del XVI secolo, Alessio Maurizio ricoprì importanti incarichi per i duchi di Savoia: nel 1636 fu comandante di una compagnia di corazze e poi di un reggimento di cavalleria per Vittorio Amedeo I; nello stesso anno venne insignito dell’Ordine dell’Annunziata e nel 1649 fu nominato ambasciatore in Francia.
Insieme all’armatura, si presentano i nuovi apparati didascalici delle armature a piedi e a cavallo allestite in Galleria Beaumont, con supporti progettati per l’occasione che assicurano al visitatore una migliore fruizione delle opere del Museo.
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