Cronaca
Il questore Messina: “Halili studiava attentati con i camion”
“Siamo intervenuti senza indugio. Abbiamo dovuto agire immediatamente per eliminare questa minaccia: Halili poteva compiere delitti”. Così il questore di Torino Francesco Messina sull’arresto di Halili Elmahdi, 23enne italo marocchino.
“C’è stata un’escalation nel suo percorso. È passato dall’autoindottrinamento al cercare e contattare soggetti, ‘lupi solitari’, che potessero compiere azioni terroristiche e stava anche studiando come usare il coltello e su come preparare il camion per eventuali attentati. La famiglia lo ha allontanato, condannando la sua scelta”, ha aggiunto il capo della Digos di Torino Carlo Ambra, che ha condotto le operazioni che hanno portato all’arresto di Halili.
“Aveva – spiega Ambra – atteggiamenti radicali anche in casa. Era arrivato a non volere che la madre toccasse il suo cibo”.
Il padre, muratore, era in Italia dall’89. “Una famiglia perbene”, secondo gli inquirenti. La madre è casalinga, un fratello perito elettronico (come l’arrestato) e la sorella studentessa.
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