Piemonte
Olimpiadi 2026, bocciata la mozione del Pd. Appendino: “E’ superflua. Evitare strumentalizzazioni. Seguiamo l’iter previsto”
“Mi sono assunta la responsabilità di manifestare l’interesse ma chiedo a tutto il Consiglio Comunale di evitare strumentalizzazioni perché oggi nessuno è in grado di dire se la Città di Torino sia nelle condizioni o meno di portare avanti una candidatura, senza conoscere condizioni, deroghe e gli elementi di sostenibilità”.
A parlare è la sindaca di Torino, Chiara Appendino che, dopo la manifestazione d’interesse inviata al CONI, nei giorni scorsi, dall’Amministrazione cittadina, oggi in sala Rossa ha chiesto alle minoranze di ritirare di ritirare i documenti sulla mozione “Giochi Olimpici invernali 2026” primo firmatario il consigliere Domenico Carretta del gruppo PD.
Il video della discussione in aula
L’atto è stato respinto con 23 voti contrari (13 a favore).
“E’ bello e divertente dire Torino è candidata – ha spiegato Appendino -. A differenza di anni fa è cambiato il percorso con cui le città si avviano alla candidatura. Scrivere in una lettera “eventuale candidatura” non significa indebolirsi, ma seguire esattamente l’iter previsto. Esiste una fase in cui le città manifestano l’interesse, il Coni porterà la manifestazione in sede Cio e successivamente si aprirà una fase di dialogo nella quale gli enti locali e il Coni stesso valuteranno, insieme al Cio, quali sono le condizioni e quale può essere la forma di candidatura da portare avanti. Parlare oggi di candidatura, quindi, è sbagliato tecnicamente, che non significa che politicamente non si avvii un percorso. La Città di Torino, la sindaca anche per la Città Metropolitana, ha manifestato l’interesse. C’è dialogo aperto col Coni. Prima di parlare ancora di manifestazione di interesse reale, bisogna poi valutare due aspetti: se il Coni avrà possibilità di avere la deroga e quale sia la posizione del Governo, se sia interessato a candidare il Paese Italia rispetto alle Olimpiadi.
Ritengo quindi che questa forma di strumentalizzazione candidatura/manifestazione di interesse non sia un valore aggiunto per la nostra città e comunità. Oggi non è possibile dire se la candidatura sia corretta o meno, perché non conosciamo ancora le condizioni contrattuali. Le valutazioni si faranno quando inizierà la fase di dialogo che, nel 2006, probabilmente non esisteva. Nessuno è in grado di dire al momento se la Città di Torino sarà in grado di soddisfare tutte le condizioni ambientali, economiche, finanziarie (tutti gli enti locali pongono le condizioni di non fare debito). Dire sì o no, oggi, è un atteggiamento ideologico. Un’Amministrazione corretta deve valutare le carte e vedere quali sono le condizioni.
Mi sono assunta la responsabilità di manifestare l’interesse ma chiedo a tutto il Consiglio Comunale di evitare strumentalizzazioni perché oggi nessuno è in grado di dire se la Città di Torino sia nelle condizioni o meno di portare avanti una candidatura, senza conoscere condizioni, deroghe e gli elementi di sostenibilità.
La discussione parte da domani. Sono la prima a mettermi a disposizione del Consiglio Comunale per discutere nel merito di quale tipo di Olimpiade vogliamo. Per questo chiedo alle minoranze di ritirare la mozione, richiesta che non significa che la sindaca non sarà a disposizione per discutere nel merito. Oggi non si può dire sì o no a una scatola chiusa.
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