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Cultura

In sala a Torino La Terra Buona, il film girato in un posto fantastico e distribuito passo dopo passo

Gabriele Farina

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La terra buona, seconda opera del regista piemontese Emanuele Caruso, esce a quattro anni dal suo primo lungometraggio “E fu sera e fu mattina”, che rappresentò un caso nazionale tra le produzioni cinematografiche indipendenti, con 43.000 biglietti venduti e poco meno di 300.000 euro di incasso.

Il film è stato realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte e la consulenza di FIP Film Investimenti Piemonte sul tax credit esterno – attraverso il finanziamento di EGEA – e grazie alla collaborazione con il Parco Nazionale della Val Grande. Il film è stato prodotto anche attraverso una campagna di crowdfunding, tramite una raccolta Royalty Based sulla piattaforma “Produzioni dal Basso”, ottenendo il record italiano assoluto di raccolta in azionariato popolare per un film. Oltre 500 sottoscrittori hanno finanziato la produzione con quote da 50 euro, in cambio di una percentuale sugli incassi del film, raggiungendo così la cifra di oltre 80.000 euro.

Del tutto inedite le modalità di produzione del film: in stretta collaborazione con l’Associazione Alpe Capraga, gli abitanti di Capraga (VCO), ultima borgata della Val Grande raggiungibile in auto, hanno messo a disposizione le loro abitazioni per il periodo delle riprese, che si sono svolte nell’estate del 2016 per due mesi. Per abbattere i costi di produzione (realizzata da Obiettivo Cinema, la società di Emanuele Caruso) è stato allestito un campus creativo ad alta quota. Alcune aziende del territorio hanno fornito alimenti e materie prime, cucinati ogni giorno sul set dai ragazzi dell’Istituto Alberghiero Formont, che si sono alternati nelle sei settimane di lavorazione.

Il film viene distribuito un passo alla volta, scegliendo luoghi e sale con estrema attenzione e quasi sempre alla presenza di parte del cast. Questo metodo di distribuzione ha permesso finora a La terra buona di essere il miglior film per presenze in singola sala lì dove è stato distribuito. Da giovedì 8 marzo sarà per una settimana al Cinema Reposi di Torino.

“Sono orgogliosa che il Piemonte sia al centro di questo film, capace di raccontare, oltre alla trama, anche il nostro territorio – dichiara Antonella Parigi, assessore alla cultura e al turismo della Regione Piemonte – Un’importante operazione di valorizzazione nella quale crediamo fortemente, consapevoli di quanto le produzioni audiovisive rappresentino anche un importante mezzo di promozione, e il cui merito va al regista Emanuele Caruso e agli enti e operatori che hanno creduto nel progetto”.

“Siamo particolarmente orgogliosi di aver accompagnato questo progetto nel suo percorso di sviluppo – commenta Paolo Tenna, Consigliere d’Amministrazione di Film Commission Torino Piemonte e AD di FIP Film Investimenti Piemonte – e di poter ora prendere parte al lancio del film, momento felice e cruciale al tempo stesso. Proprio grazie alla sua bontà artistica il lungometraggio ha trovato un fondamentale supporto nello strumento del Tax Credit: il coinvolgimento di un’importante impresa locale come Egea – intervenuta attraverso la consulenza di FIP – è stato infatti essenziale perché “La Terra Buona” potesse vedere la luce, a ulteriore dimostrazione di quanto il connubio cinema e impresa risulti strategico anche e soprattutto a livello locale”.

Il talento e la caparbietà del giovane regista Emanuele Caruso – continua Paolo Manera, Direttore di Film Commission Torino Piemonte – hanno permesso al progetto di svilupparsi più che positivamente, garantendo un’importante ricaduta territoriale durante le sei settimane di riprese, avvenute tra luglio e agosto del 2016 in Val Maira e Val Grande, che hanno coinvolto molte professionalità locali. La troupe quasi esclusivamente piemontese, ha visto la presenza – tra gli altri – delle Casting Director Luana Velliscig e Sara Patti, dello scenografo Jacopo Valsania, del costumista Simone Oliveri, di Silvia Galeazzo al trucco e parrucco.

L’Amministratore Delegato del Gruppo EGEA di Alba (CN), PierPaolo Carini dichiara: “Per noi sostenere ‘La Terra buona’ significa assecondare il nostro modo di essere: siamo una realtà multiservizi che si distingue per il peculiare stile con cui opera sul territorio. Non siamo solo semplici fornitori di energie, quali luce, gas, acqua, calore e cura dell’ambiente: siamo certi, infatti, che oggi le aziende, tanto più quelle come la nostra che si caratterizzano per i propri servizi ‘su misura’, devono saper essere ‘lievito’ per il territorio. Questo, declinato sulla nostra dimensione, significa valorizzare e alimentare la crescita delle ‘buone energie’ della comunità locale, come quelle culturali, sociali e umane. In questo senso, ‘La Terra buona’ è a tutti gli effetti, e non soltanto nel titolo, una ‘buona energia’: si tratta della seconda opera cinematografica di un regista albese emergente nonostante i soli 32 anni, come attesta il premio di miglior film indipendente del 2014 conferito al suo primo lungometraggio, ‘E fu sera e fu mattina’; valorizza la scelta di Emanuele Caruso di affidarsi al territorio piemontese quale cornice delle proprie pellicole per confrontarsi con il palcoscenico cinematografico nazionale e internazionale; rievoca la figura di padre Sergio, che lontano dalle luci della ribalta ha letteralmente salvato un patrimonio culturale di inestimabile valore, restituendolo come un dono alla collettività; fa riscoprire uno stile di vita, solo apparentemente dimenticato, che mette al centro le persone, il dialogo e la natura; invita a riflettere sul ruolo che ciascuno, sia che si tratti di un singolo cittadino sia che si tratti di un’impresa, può giocare per migliorare il benessere di cui tutti beneficiamo”.

La realizzazione del film – dichiara Massimo Bocci, Presidente del Parco Nazionale Val Grande – è il risultato di un lavoro di sinergia a livello territoriale che ha visto coinvolto il Parco Nazionale Valgrande, la Fondazione Comunitaria del VCO, il Distretto turistico dei laghi ed i Comuni di Vogogna e Premosello Chiovenda che – convintamente – hanno creduto nel progetto con l’idea di fare conoscere e promuovere il nostro territorio e diffondere i valori della sostenibilità ambientale.

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