Asti
I dettagli dell’operazione antidroga che ha portato a 19 arresti ad Asti
A conclusione di una articolata attività di indagine svolta dalla Polizia di Stato – Squadra Mobile della Questura di Asti, finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, iniziata all’alba di martedì 27 febbraio, sono stati tratti in arresto 19 soggetti italiani e stranieri (11 misure cautelari in carcere – 6 arresti domiciliari – 2 obblighi di dimora) in esecuzione all’ordinanza di misure cautelari personali emessa dal Tribunale di Asti.
L’attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile, con intercettazioni telefoniche durate 150 giorni e numerosi servizi di osservazione e pedinamento, ha consentito di raccogliere numerosi riscontri probatori, relativi a circa 15.000 cessioni di sostanza stupefacente, e sequestrare circa 4 kg di sostanza stupefacente (eroina, cocaina ed altro). I risultati sono stati condivisi dalla locale Autorità Giudiziaria con l’emissione delle misure cautelari, circa un vasta rete di spaccio gestita da più soggetti, italiani e stranieri, costituita da almeno quattro gruppi delinquenziali ed alcuni soggetti “solitari”, i quali si spartivano le piazze di spaccio astigiane.
L’attività di indagine ha disvelato le modalità di approvvigionamento della sostanza stupefacente – eroina e cocaina -, acquistata prevalentemente nella città di Torino e talvolta nella città di Milano, poi trasportata in Asti e utilizzata per l’approvvigionamento delle locali zone di spaccio.
Per gli spostamenti finalizzati all’approvvigionamento della sostanza stupefacente in Torino, gli spacciatori percorrevano la tratta in treno, anche più volte durante la giornata, mezzo di trasporto ritenuto meno pericoloso rispetto all’utilizzo di autovetture private, occultando la droga al rientro in Asti anche all’interno del proprio corpo, tentando in tal modo di vanificare i controlli di polizia.
Durante l’attività di indagine sono indagate in stato di libertà 40 soggetti, di cui 12 per il reato di favoreggiamento personale, sono stati tratti in arresto nella flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio 7 soggetti e segnalati alla Prefettura quali consumatori di droghe altri 13 soggetti.
L’esecuzione delle misure cautelari personali, che ha impegnato circa 100 operatori della Questura di Asti, con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine del Piemonte e della Lombardia, ha consentito di recidere il rifornimento delle “piazze” di spaccio astigiane, restituendo le zone ripulite dal degrado alla libera fruizione dei cittadini astigiani.
Questi i nomi delle persone arrestate:
Misura della Custodia Cautelare in carcere
CASTAGNO Ivano, 62enne astigiano;
SEBOUI Farouk, 31enne tunisino;
CHAABENI Mahdi, 45enne tunisino;
CHAABANI Mohamed, 33enne tunisino;
BOUCHIBA Moez Ben Hassen, 42enne tunisino;
MARMO Consuelo, 46enne astigiana;
MANCUSO Giovanna, 39enne astigiana;
OHAMARA Onyeka Kingsley, 43enne nigeriano;
O. Z., 37enne tunisino, irreperibile;
C. H., 25enne tunisino, espulso dal T.N., irreperibile;;
S.C. E., 42enne algerino, irreperibile;
Misura degli ARRESTI DOMICILIARI
CANONICA Stefano, 39enne astigiano;
CHIEPPA Marco 34enne astigiano;
STAZZONE Sebastian 36 enne astigiano;
VALENZANO Alessandro, 27enne astigiano;
PAPAIANNI Diego, 31enne astigiano;
ZAIDI Najed, 38enne tunisino;
Misura dell’’OBBLIGO DI DIMORA
T. E., 50enne russa;
N. L., 36enne astigiana;
L’attività investigativa condotta dalla Sezione Antidroga, a partire da fine febbraio 2015, consentiva di descrivere dettagliatamente uno spaccato dell’illecita attività di spaccio di sostanze stupefacenti – cocaina, eroina ed anfetamina – posto in essere da soggetti italiani e stranieri dimoranti in Asti.
Si apprendeva che gli autori di tale illecito traffico, costituenti distinti gruppi di soggetti alcuni dei quali in contatto tra loro, avevano creato una produttiva rete di spaccio: la sostanza stupefacente veniva acquistata in Torino e Milano, trasportata in Asti e utilizzata per l’approvvigionamento delle locali “piazze” di spaccio astigiane.
Le indagini investigative, coordinate dal Sost. Procuratore della Repubblica di Asti Dott.ssa Masia, permettevano sin dall’inizio di evidenziare riscontri probatori importanti e consentivano nel corso dell’investigazione, anche grazie all’ausilio di servizi di appostamento e osservazione e di attività di intercettazione, di identificare i numerosi soggetti interessati dall’attività illecita.
Veniva fatta chiarezza circa le modalità di introduzione in Asti della sostanza stupefacente, nella maggior parte dei casi usufruendo gli spacciatori del treno per gli spostamenti finalizzati al rifornimento, mezzo meno rischioso rispetto all’utilizzo di autovetture nonché di identificare alcuni fornitori dediti all’approvvigionamento della sostanza e, naturalmente, i destinatari ultimi della sostanza stupefacente localizzati in Asti e Provincia, e debitamente segnalati all’Autorità competente.
L’attività d’indagine condotta permetteva di individuare diversi gruppi di spacciatori e alcuni “lupi solitari”, tutti in contatto tra loro e dediti allo spaccio delle droghe pesanti nelle piazze astigiane, alcuni dei quali acquistavano lo stupefacente già frazionato e confezionato in singole dosi, pronte per la vendita al dettaglio, ed in modiche quantità, effettuando anche più rifornimenti al giorno, per ridurre i rischi e le contestazioni in caso di controlli da parte delle FF.OO.
Altri spacciatori, invece, acquistavano quantità più elevate di stupefacente puro, che poi trattavano e tagliavano per avere maggiore profitto.
A dare il via all’’Operazione antidroga denominata “WHITE WHEELS” ( GOMME BIANCHE), erano le dichiarazioni della moglie di uno degli indagati, titolare proprio di una rivendita di pneumatici in un Comune limitrofo ad Asti, da cui il nome dell’Operazione, la quale palesava agli investigatori che il marito acquistava abitualmente cocaina ed eroina da cittadini stranieri dimoranti in P.zza Marconi, una o due volte alla settimana e sottolineava di essere stata diretta testimone di svariate cessioni di stupefacente effettuate dal coniuge.
Nel corso dell’attività condotta, si registrava nella realtà astigiana un preoccupante aumento di assunzione di sostanza stupefacente del tipo eroina, denominata “white” (secondo nome dato all’Operazione di Polizia), una droga con “tagli” pericolosissimi, farmaci, anfetamine e anche sostanze velenose, assumibile con iniezione o per inalazione, ceduta a prezzi di mercato alquanto contenuti, circostanza dovuta al cambio di strategia degli spacciatori nigeriani e senegalesi presenti nelle città metropolitane come Torino, i quali riforniscono sia i clienti locali sia gli spacciatori pendolari delle province vicine come quella di Asti.
L’altissima percentuale di cessioni registrate, composte da eroina, cocaina o anfetamine, facevano presumere un’assunzione combinata delle sostanze da parte dei tossicodipendenti, meglio conosciuta come “Speedball” o “Powerball”, termini utilizzati per indicare una combinazione tra le menzionate sostanze droganti.
L’articolata attività di indagine, trovavano conferma nell’ attività di osservazione e pedinamento posta in essere dal personale antidroga della Squadra Mobile nonché dalla trascrizione delle conversazioni carpite con le intercettazioni telefoniche.
Le numerose utenze monitorate – ben 27 utenze – consentivano di delineare il vasto “giro” di spaccio intrattenuto dai soggetti indagati sia italiani sia stranieri.
Inoltre, l’indagine condotta da febbraio ad ottobre 2015 consentiva di trovare riscontri probatori grazie all’arresto in flagranza di reato di alcuni degli indagati, sorpresi nell’attività di spaccio in favore di tossicodipendenti locali, che venivano segnalati quali assuntori di stupefacenti. Alcuni di essi venivano altresì denunciati per favoreggiamento avendo dichiarato il falso per coprire i propri spacciatori.
Nel corso dell’attività investigativa antidroga, personale della Squadra Mobile traeva in arresto nella flagranza del reato di spaccio alcuni dei soggetti gravati dalle odierne misure cautelari.
In particolare, CASTAGNO Ivano, in data 28 aprile 2015 veniva tratto in arresto in Asti nei pressi della stazione ferroviaria in quanto trovato in possesso di nr. 28 ovuli di eroina e cocaina, pronti per la successiva vendita, e successivamente sottoposto all’obbligo di dimora in Asti.
A distanza di una settimana, in data 5 maggio 2015 sempre il CASTAGNO veniva nuovamente tratto in arresto in quanto alla guida della propria autovettura in Corso Matteotti, a seguito di perquisizione personale, veniva trovato in possesso di nr. 25 ovuli di sostanza stupefacente.
In data 15 maggio 2015, in Corso Alessandria il personale della Sezione Antidroga in attività di pedinamento traeva in arresto in flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a P.U. e lesioni personali aggravate, S.C.E., algerino 42enne, in quanto trovato in possesso di circa 5,3gr di Cocaina e circa 19,6 gr di Eroina nonché 12 monodosi termosaldate pronte allo spaccio, oltre alla somma di €. 1.710 Euro.
Il 7 maggio 2015, MARMO Consuelo e una sua amica C.E., rientrate da un viaggio di approvvigionamento in Torino, venivano controllate nel sottopasso della Stazione ferroviaria di Asti da personale antidroga, e quest’ultima veniva tratta in arresto perché trovata in possesso di 51,6 grammi di eroina, sostanza stupefacente nascosta nelle parti intime.
Nel pomeriggio del 2 luglio 2015, nell’ambito dell’operazione sopra evidenziata, venivano tratti in arresto in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze CHAABANI Mohamed e la fidanzata MANCUSO Giovanna nella zona della ex vetreria di corso Felice Cavallotti.
Il magrebino, unitamente all’italiana, venivano sorpresi a cedere sostanza stupefacente in questo C.so F. Cavallotti ad alcuni tossicodipendenti: lo straniero all’atto del controllo di polizia si dava a precipitosa fuga per essere raggiunto e bloccato in questa Via Torricelli.
Gli operatori procedevano a perquisizione personale, oltre al recupero degli oggetti gettati via dal magrebino durante la fuga, rinvenendo nr. 32 ovuli in cellophane termosaldati, pronti per le cessioni, per un totale di 5,3 grammi di Cocaina, nonché la somma di 600 euro sequestrata poiché verosimile provento dell’attività illecita.
Il CHAABANI Mohamed, oltre ad avvalersi della propria fidanzata MANCUSO per l’attività di spaccio, era in contatto con il tunisino O. Z., tunisino 37enne, anch’egli presente per lo spaccio di eroina e cocaina nelle zone di San Fedele, del Parco della Resistenza, dell’ex ospedale, della ex vetreria e di Corso Alessandria.
Gli investigatori monitoravano nel periodo dell’indagine, anche grazie all’attività tecnica in corso, la cessione a tossicodipendenti locali di circa 2.300 dosi di stupefacente .
L’ O. Z. è stato tratto in arresto in altra attività condotta da questa Squadra Mobile in data 7 dicembre 2016, confermando l’attualità dell’attività di spaccio.
Il 4 agosto 2015, l’attività in atto permetteva alla Sezione Antidroga della Squadra Mobile di attenzionare CHAABENI Mahdi, il quale stava rientrando con il treno da Torino, luogo nel quale risultava avere acquistato un imprecisato quantitativo di sostanza stupefacente finalizzata allo spaccio in Asti.
Il tunisino unitamente ad altri connazionali, tra cui CHAABANI Hamza e ZAIDI Najed, aveva posto in essere un vasto traffico di eroina e cocaina, in diverse zone della città, come ad esempio l’argine Nord del fiume Tanaro, C.so Savona, Via Lungotanaro dei Pescatori, Corso Venezia.
Gli investigatori ricostruivano nel periodo di riferimento, supportati da riprese video, appostamenti e intercettazioni la cessione a consumatori tossici locali di circa 2.000 dosi di stupefacente.
I servizi di osservazione sull’argine Nord del Tanaro permettevano di riprendere, con alcune telecamere nascoste, numerose cessioni a favore dei tossicodipendenti che assumevano direttamente sul posto lo stupefacente, anche più volte al giorno.
Il CHAABENI Madhi in questo Corso Savona veniva sottoposto a perquisizione personale che consentiva di sequestrare circa 15 grammi di sostanza stupefacente – tipo eroina -, già confezionata e pronta per lo spaccio, e pertanto veniva tratto in arresto.
Durante l’attività d’indagine, si assumevano informazioni confidenziali circa la presenza di uno spacciatore africano, molto accorto e scaltro, che si muoveva in città in sella ad una bicicletta e che trasportava lo stupefacente nella cavità orale, sotto la lingua, la cui base operativa poteva essere nel quartiere San Rocco.
Il soggetto veniva individuato ed identificato in OHAMARA Onyeka Kingsley e l’attività d’indagine condotta faceva evidenziare un’intesa attività di spaccio posta in essere dal soggetto, dalle prime ore del mattino e fino a notte inoltrata.
Emergeva la vasta rete di clienti che il soggetto serviva, sempre con estrema diffidenza e attenzione, nella zona dell’ex ospedale, nel quartiere San Rocco, nella zona di Via Viale, in Corso Gramsci e nella zona della stazione FF.SS. L’OHAMARA era solito effettuare vari giri di perlustrazione, muovendosi prevalentemente in bicicletta e percorrendo le strette vie del centro in contromano al fine di non essere individuato e difficilmente seguito con i mezzi convenzionali, cedendo circa 2.500 dosi di stupefacente.
L’indagato veniva identificato grazie all’intuito ed alla prontezza operativa di un investigatore, il quale fuori servizio, vedendo il nigeriano in atteggiamento sospetto, lo pedinava seguendolo nel percorso in alcuni vicoli cittadini ed addivenendo alla sua identificazione.
Nel pomeriggio del 3 agosto 2015, il pedinamento discreto dell’OHAMARA Onyeka Kingsley, consentiva agli investigatori di ritenere verosimile che lo stesso fosse in procinto di vendere della sostanza stupefacente.
Infatti il nigeriano in sella alla propria bicicletta, utilizzata per gli spostamenti nel concentrico cittadino, poneva in essere delle manovre tali da insospettire gli operatori che lo osservavano a debita distanza.
Nonostante il tempestivo intervento di polizia, all’atto del controllo in Strada Delle Quaglie lo straniero riusciva ad ingerire la sostanza trasportata e pertanto veniva trasportato per i successivi accertamenti presso il locale Ospedale, dove espelleva la sostanza stupefacente ingerita. Altra sostanza, circa 22 grammi di eroina, oltre al materiale idoneo alla pesatura ed al confezionamento, veniva rinvenuta nell’abitazione, oltre alla somma di Euro 765,00 ritenuta provento dell’illecita attività di spaccio.
L’OHAMARA Onyeka Kingsley veniva quindi tratto in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti.
Con grande dispiegamento di forze (100 operatori), la Questura di Asti il 27 febbraio ha eseguito le misure cautelari rese dalla Autorità giudiziaria astigiana.
Sono in corso ulteriori attività info-investigative finalizzate alla cattura dei soggetti non rintracciati.
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