Economia
Uncem appoggia la candidatura di Torino alle Olimpiadi 2026
Nella corsa alla possibile candidatura di Torino come città ospitante delle Olimpiadi Invernali del 2026 arriva la posizione di Uncem, Unione dei Comuni e delle Unioni Montane, espressa con la lettera che vi proponiamo integralmente qui di seguito.
La lettera è firmata dai presidenti di Uncem nazionale Enrico Borghi e Uncem Piemonte, Lido Riba. La nota è stata spedita nelle scorse ore alla Sindaca di Torino Chiara Appendino, al Presidente del Coni Giovanni Malagò, ai vertici della Regione Piemonte, al presidente della Camera di Commercio Vincenzo Ilotte.
“La probabile candidatura di Torino e delle valli alpine piemontesi alle Olimpiadi invernali 2026 è una opportunità che Uncem – l’Unione dei Comuni e delle Unioni montane – condivide e approva. In primo luogo per l’ambito nel quale è nata la proposta, l’Unione montana dei Comuni olimpici-Via Lattea, forte della grande esperienza nell’organizzazione di grandi eventi – a partire dai Mondiali di Sci del 1997 e ovviamente dai Giochi del 2006 – della capacità alberghiera, della volontà di riutilizzare numerosi impianti già pronti. Uncem condivide la scelta di coinvolgere le comunità locali e le imprese, le diverse componenti del turismo e dell’impiantistica invernale. Ma anche l’impegno già espresso dala Regione Piemonte e dalla Camera di Commercio. Un’azione corale – Enti locali, imprese, terzo settore – che può dare importantissimi risultati in questa fase preliminare, nella costruzione di un dossier di lavoro e di una cabina di regia”.
“Alla vigilia delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 Uncem e diversi altri soggetti istituzionali avevano lavorato per costruire un rapporto forte e autentico tra la città e le Valli alpine. I Giochi hanno avvicinato solo in parte Torino e la montagna. Quel patto nel quale abbiamo creduto e ancora crediamo, deve essere rinsaldato oggi, nel dibattito che si sta muovendo “tra addetti ai lavori” e media, contagiando positivamente politica e istituzioni. Le Olimpiadi del 2026 possono condurci – grazie a un attento lavoro guidato dalla Regione e dagli altri soggetti istituzionali – a rinsaldare un patto città-montagne basato su uno scambio di opportunità, servizi, esperienze, necessità. Negli ultimi quindici anni è cambiato l’approccio della politica verso la montagna, considerata non più un handicap, un margine geografico, bensì un’area propulsiva di sviluppo, dalla quale nascono progetti innovativi, crescita economica e benessere. I borghi montani – in primo luogo nelle vallate alpine e appenniniche – sono la spina dorsale del Piemonte e dell’Italia. Costruire i Giochi olimpici di Torino e della montagna, verso il 2026, deve voler dire proprio questo: potenziare il rapporto e la valorizzazione dei territori, urbani, rurali, montani”.
“Uncem ha apprezzato la cifra della sostenibilità ambientale che è stata inserita in tutti i primi documenti e nelle comunicazioni a mezzo stampa. Il basso impatto sugli ecosistemi, la possibilità di riutilizzare strutture, il livello più basso di investimenti strutturali necessari, la buona capacità della rete viaria primaria, la volontà di puntare sull’economia verde quale asse portante dell’evento olimpico del 2026, sono per la nostra organizzazione aspetti fondamentali e non secondari ad altri. L’”Ecologia integrata” è il motore di una inclusiva crescita dei territori, anche in occasione di eventi di portata mondiale come le Olimpiadi. Un ottimo e distintivo percorso da seguire, che la politica e le istituzioni dovranno sostenere”.
“Constatiamo positivamente che questi elementi descritti siano emersi già negli ultimi due mesi di dibattito, stiano prendendo quota e siano da più parti messi in luce. Uncem vuole rilanciarli, sostenerli, metterli al centro del dossier Olimpiadi. Che dunque non saranno solo di Torino e tantomeno “torinocentriche”. Dovranno essere del Piemonte, partendo dalle grandi, uniche, potenzialità della Via Lattea e dei Comuni olimpici per irradiarsi a Torino e alla reta di Città alpine che in Piemonte sono pronte a collegarsi: Cuneo, Pinerolo, Susa, Ivrea, Biella, Domodossola. Poli del fondovalle con i quali crescono territori in specifici ambiti geografici ed economici. Questa è la rete delle Città delle Olimpiadi di “Torino e le Alpi 2026”. Unire, anche nel nome dei Giochi, il Capoluogo ai territori, Torino alla catena che unisce l’Europa, può essere una forza decisiva e un vettore di successo verso l’assegnazione dell’Evento”.
“Uncem è pronta a fare la sua parte, a crederci fino in fondo, ad animare nel modo migliore i territori, a costruire percorsi virtuosi di crescita, con la montagna, unita alla città, al centro”.
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