Cittadini
Parte il Progetto speciale campi nomadi del Comune di Torino
E’ partito formalmente il “Progetto speciale campi nomadi” dopo la delibera del Comune di Torino che ne definisce l’articolazione per le attività, i relativi tempi di attuazione, gli obiettivi per fasi e quello finale, ovvero il superamento dei campi come richiesto dall’Unione europea entro l’anno 2020 e indicato dal Consiglio comunale del capoluogo piemontese lo scorso maggio nel Documento Unico di Programmazione 2017.
Il programma di interventi – per la cui realizzazione sono coinvolti cinque assessorati del Comune come Welfare, Sicurezza urbana, Ambiente, Istruzione e Decentramento, che opereranno d’intesa con Prefettura di Torino, Autorità giudiziaria e Forze dell’ordine – prevede un piano di attività biennale, suddiviso in due macrofasi: una che affronta in particolare gli aspetti della legalità, l’altra che è dedicata all’inclusione sociale.
Tra le operazioni da svolgere durante la prima delle due macrofasi, da avviare e concludere nel corso del 2018, è prevista la realizzazione di un censimento delle attuali presenze nelle aree sosta attrezzate, da confrontare con l’elenco dei nuclei autorizzati in precedenza. Poi, una volta approvato il Regolamento ora al vaglio Consiglio comunale, si procederà alla sua attuazione con la raccolta delle domande presentate dalle famiglie che intendono permanere temporaneamente nei campi autorizzati e dimostreranno di essere in possesso dei requisiti richiesti.
Alla presentazione delle domande seguiranno i controlli sulle dichiarazioni svolti in collaborazione con le autorità di Pubblica Sicurezza e la Guardia di Finanza, e il conseguente, o meno, accoglimento delle istanze. Infine, è prevista la possibilità di un’eventuale rilocalizzazione delle persone nei campi autorizzati (Germagnano e Aeroporto in particolare) per consentire un diverso raggruppamento di famiglie allo scopo di ridurre le cause di conflittualità e, altro obiettivo non secondario, contrastare con maggiore efficacia il fenomeno dei roghi.
Nella prima macrofase del Progetto speciale sono programmati anche interventi finalizzati alla tutela dell’ambiente e di contrasto al degrado degli spazi destinati ad area sosta. In particolare, sono previste la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti accumulati lungo le aree perimetrali e all’interno dei campi autorizzati di via Germagnano e di Strada Aeroporto e, per quanto riguarda le strutture, la demolizione dei fabbricati vandalizzati, nello specifico un manufatto ad uso servizi e le casette pericolanti.
L’individuazione di percorsi di inclusione sociale e di nuove modalità di insediamento nel territorio urbano (sia per le famiglie presenti in aree sosta autorizzate, sia per quelle che vivono in accampamenti spontanei con carattere di stanzialità o in altri immobili cittadini) è l’obiettivo prioritario della seconda macrofase che, nelle previsioni del piano, dovrebbe concludersi entro il 2019.
Partendo dall’analisi dei risultati ottenuti con i precedenti progetti di inclusione, che negli ultimi anni hanno coinvolto circa 250 nuclei e un migliaio di persone, si avvierà, tenendo conto dalle esperienze passate, la fase della coprogettazione partecipata (è previsto che portino contributi in idee anche le comunità Rom, Sinti, Caminanti e i cittadini delle circoscrizioni interessate) per individuare e sperimentare nuove modalità di insediamento, naturalmente diverse dai campi sosta, e trovare fondi per renderle concretamente realizzabili.
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