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Cultura

Vinovo, seconda tappa del 2018 della mostra ‘Exodos – rotte migratorie, storie di persone, arrivi, inclusione’

Redazione Quotidiano Piemontese

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Questa sera a Vinovo verrà inaugurata la seconda tappa del 2018 della mostra “Exodos – rotte migratorie, storie di persone, arrivi, inclusione”. Un format che nel 2017 ha riscosso enorme successo raggiungendo nelle sue undici esposizioni ben 20.000 cittadini e cittadine. L’inaugurazione di questa sera sarà alle 18.30 presso il Castello Della Rovere in piazza Rey a Vinovo.

L’assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte ha voluto sottolineare il forte valore simbolico di questo progetto in un momento in cui viene costruita la falsa percezione che le politiche di accoglienza e inclusione siano fonte di problemi ben oltre la realtà. Il tema infatti oggi viene trattato in modo ideologico e strumentale rischiando di rendere problematica la relazione con i migranti che arrivano in Italia. Anche grazie a “Exodos” questo dialogo siamo riusciti a crearlo insieme alle comunità locali che hanno collaborato alla realizzazione di ogni singola tappa.

L’assessora ha poi messo in evidenza come l’obiettivo della mostra Exodos fosse proprio quello di far vedere gli aspetti delle migrazioni che sono meno noti come i campi profughi oppure le belle esperienze di inclusione e accoglienza che sono presenti sul territorio piemontese. Per fare questo sono esposte 48 fotografie, due video di dieci fotoreporter e di due videoreporter, e una webserie dal titolo “Passaggi” realizzata da due documentariste.

Nel 2018 in totale le tappe di #Exodos saranno 14 e la Mostra verrà ampliata con due nuove sezioni: le nuove rotte e aspetti dell’inclusione in Piemonte. È prevista anche una tappa importante a Bruxelles nel Parlamento Europeo e di nuovo nella sede della Regione Piemonte. L’assessora regionale all’Immigrazione ha concluso ribadendo che la cultura è uno strumento importante per sensibilizzare e informare la popolazione, la Regione Piemonte ha deciso di utilizzarlo in modo costruttivo a differenza di chi oggi inscena manifestazioni davanti ai musei.

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