Cronaca
Incendio sul tetto della Sacra di San Michele, fiamme visibili da tutta la Valle Susa
Verso le 21 un incendio è scoppiato alla Sacra di San Michele, in Valle di Susa. Secondo le prime informazioni l’incendio ha colpito il tetto del monastero.
Al momento è in corso l’intervento dei vigili del fuoco intervenuti sul posto con otto squadre di Grugliasco, Giaveno, Avigliana, Rivalta e Borgone Susa. Il lavoro dei vigili del fuoco reso difficilei per l’accesso tretto e impervio che conduce alla struttura.
La Croce Rossa fa sapere che si è attivata con una squadra Attività Emergenza in supporto ad altre. Sul posto anche i carabinieri di Avigliana. L’intervento non è ancora concluso.
Non è ancora possibile stimare l’entità del danno e le cause dell’incendio.
Aggiornamento delle 23:55
E’ bruciato il tetto della foresteria del convento
L’incendio è stato domato, si sta procedendo alla bonifica del materiale incendiato. Non ci sarebbero danni al patrimonio artistico.
Il video di Giuseppe Ventimiglia
I tre religiosi che abitavano nel complesso sono stati evacuati.
“Seguiamo con apprensione l’incendio che si è sviluppato nel monastero della Sacra di San Michele. Sono felice che i padri rosminiani che vivono lì stiano bene e siano illesi – ha detto l’assessora alla cultura Antonella Parigi -. Siamo e saremo vicini alla Sacra, simbolo della nostra Regione, per ricostruire e riparare quello che sarà necessario”.
Simbolo del Piemonte la Sacra di San Michele ha ispirato lo scrittore Umberto Eco per il romanzo “Il nome della Rosa”. La Sacra di San Michele (Arcangelo), come è comunemente chiamata l’Abbazia di San Michele della Chiusa, è un complesso architettonico arroccato sulla vetta del monte Pirchiriano, all’imbocco della val di Susa, nella Città metropolitana di Torino, in Piemonte. Situato nel territorio del comune di Sant’Ambrogio di Torino, poco sopra la borgata San Pietro, appartiene alla diocesi di Susa.
È il monumento simbolo del Piemonte e una delle più eminenti architetture religiose di questo territorio alpino, transito per i pellegrini tra Italia e Francia. Ristrutturato, è stato affidato alla cura dei padri rosminiani.
Nel 2016 il museo del complesso monumentale abbaziale è stato visitato da oltre 100.000 persone.
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