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Alessandria

Sospesa la condanna a morte di Ahmadreza Djalali, il ricercatore iraniano che ha collaborato con l’Università del Piemonte Orientale,

Redazione Quotidiano Piemontese

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La condanna a morte di Ahmadreza Djalali, il medico e ricercatore iraniano arrestato nel 2016 a Teheran con l’accusa di essere una spia, è stata sospesa.Lo rende noto l’Università del Piemonte Orientale, di cui Djalali è stato collaboratore, citando il Center for Human Rights in Iran.
La sentenza avrebbe dovuto essere eseguita venerdì scorso, sma la Sezione 33 della Corte suprema iraniana la sta revisionando e ha chiesto a un procuratore di esprimere il proprio parere a febbraio.

Il Consiglio regionale del Piemonte, durante la seduta di martedì 23 gennaio, ha voluto esprimere la propria soddisfazione per il rinvio: “Apprendiamo che la Corte suprema di Teheran sta revisionando la sentenza con la quale era stata decisa la condanna a morte del medico Djalali. Ricordiamo che il Consiglio regionale si era espresso con tre ordini del giorno chiedendo che il Governo si facesse parte attiva per la sua liberazione”.

Le precarie condizioni di salute di Djalali avrebbero influito sulla decisione della Corte. Secondo l’avvocato di Djalali si sono rese necessarie delle cure mediche fuori dal carcere, finora negate dai giudici, soprattutto per verificare un possibile tumore: “sperando che le condizioni di salute di Ahmad non si rivelino così gravose gli avvocati difensori auspicano che questa revisione del processo possa portare a un ribaltamento della sentenza”.

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