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Tesoro, c’è la nuova babysitter

Redazione Quotidiano Piemontese

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L’inizio anno è spesso il momento giusto per programmare i mesi a venire. Tra le tematiche che un genitore con bambini piccoli deve affrontare c’è sicuramente l’organizzazione della quotidianità, fra asilo nido o materna, attività, dopo scuola.

Molte famiglie italiane possono contare sui nonni per accudire i figli in alcuni momenti della giornata o anche per tutto il giorno (si parla del 70% dei bimbi guardati dai nonni); ma sono tanti i genitori che devono far riferimento ad una babysitter. Purtroppo gli orari lavorativi italiani non sono particolarmente favorevoli per la gestione dei bambini negli orari extra scolastici.

Arriva quindi il momento in cui bisogna scegliere una babysitter. Per farlo bisogna affrontare vari step: prima di tutto iniziare a valutare le candidature (il passaparola è sempre il canale preferito, anche dai genitori che cercano una babysitter, sebbene siano sempre più apprezzati i siti online che mettono in contatto tate e famiglie; poi fissare i colloqui conoscitivi); fare una propria scelta personale – in base al curriculum, al modo in cui si è presentata al colloquio, alle referente e al proprio ‘sesto senso’ di genitore – ma poi… L’ultima parola tocca all’oggetto della nostra attenzione! Il bambino.

Come abituare il bambino alla babysitter? Gli esperti suggeriscono di coinvolgerlo fin dal secondo incontro con la tata per capire se c’è sintonia tra di loro. Negli incontri a seguire si parla di un distacco graduale: la mamma inizialmente dovrebbe assentarsi per un’ora, due, per poi arrivare alla mezza giornata e oltre. L’atteggiamento del genitore è fondamentale dato che il bimbo percepisce subito se nell’adulto ci sia una certa preoccupazione.
Qualora la mamma lavorasse da casa, è importante fin dal primo giorno far capire che la madre è lì vicino, ma che comunque è la babysitter la deputata al gioco per quel lasso di tempo prestabilito. Sicuramente se lo spazio lavorativo del genitore è separato dall’area ludica, la dinamica potrebbe essere più facile.

Riassumendo si consiglia di:
– cercare di essere sereni, dato che i bambini hanno tutte le capacità di affrontare una nuova situazione;
– dimostrarsi decisi: la gradualità del distacco è importante ma questo non significa tentennare;
– essere chiari con i bambini, sopratutto se già grandicelli. Bisogna spiegare il perché della nuova situazione;
– non provare sensi di colpa: rivolgersi ad una babysitter spesso significa migliorare la qualità del tempo trascorso con i propri figli;
– essere empatici: drizzare le antenne su eventuali reazioni apparentemente incomprensibili del bambino non è sbagliato. Cosa ci vorrà dire? E’ solo un timore momentaneo (e allora bisogna confortare sul fatto che papà e mamma tornano sempre) o c’è qualcosa che dobbiamo sapere?

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