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A piedi nudi, intervista con Claudio Secci
E’ uscito l’ultimo libro del torinese Claudio Secci. Risponde all’affascinante titolo di A piedi nudi, Leucotea Edizioni, ed è un thriller con protagonista una ragazzina di 14 anni. Si, è proprio quello di cui vi avevamo mostrato il trailer girato nell’astigiano.
Gisèle ha quasi 14 anni, è orfana e da quando il padre è morto in un tragico incidente non vuole più parlare. Vive negli orfanotrofi e non vuole essere adottata. Ama camminare di notte, a piedi nudi, per i corridoi alla ricerca di misteri nascosti. Peccato che così facendo, oltre alle punizioni che riceve costantemente, si imbatte anche in un pericoloso mistero che la riguarda molto da vicino. Trovate la recensione completa del libro qui.
Claudio Secci ha risposto alle nostre domande.
Come nasce l’idea di raccontare questa storia e il personaggio di Gisèle?
Gisèle è un personaggio che avevo in mente da anni. Lei è una ragazza rude e ruspante, selvaggia, abbandonata e sballottata da tutti. A causa del suo disagio sociale risulta una figura ingestibile per molti, ma i pochi che poi la conoscono la adorano e non riescono a non volerle bene. Gisèle è naturalmente schiva e diffidente a causa delle disgrazie subite, lei non parla dal giorno in cui il padre è morto per un incidente stradale da lei causato, e questo l’ha segnata profondamente. La protagonista sembra insensibile e sfacciatamente emancipata ma la sua limitata cultura presenta spesso delle lacune di conoscenza che la disorientano e la portano ad essere ingenua nelle sue scelte. Ho volutamente cercato di dare delle note drammatiche al racconto perché le sensazioni che devono avvolgere il lettore devono essere di suspense e commozione. Tutto ciò che porta puntualmente Gisèle a cacciarsi nei guai è la curiosità, ma forse non per caso: grazie a questa riuscirà ad addentrarsi con determinazione nel mistero che ruota attorno alla morte del padre e a dare soluzione ad un caso che per la polizia doveva essere già comodamente chiuso senza un colpevole.
A piedi nudi è un thriller vero, ma sono tanti anche i richiami sociali. Su tutti la violenza nei confronti dei bambini e la condizione difficile degli orfani non più bambini… La domanda inevitabile: perchè Gisèle ama camminare a piedi nudi?
Ci sono tante risposte a questa domanda. Gisèle vuole camminare a piedi nudi per prima cosa per vizio. E’ un po’ come il dormire nudi, senza pigiama. Se ti abitui a camminare scalzo perché il contesto te lo consente, allora avere le scarpe può risultare per te soffocante. La ragione più importante non è solo fisiologica quanto psicologica: non avere le scarpe permette a Gisèle di avere un contatto speciale con il terreno e di restituirle una sensazione di benessere e libertà, tanto che nel suo correre rapida attraverso i corridoi, la sua pianta del piede abituata alla pavimentazione risultava assolutamente aderente e sicura come se Gisèle avesse le scarpe. Nel racconto infatti sottolineo più volte di come in un caso normale il pavimento umido e con tracce di muffa possa essere pericoloso per la corsa folle e spesso scomposta di Gisèle, ma lei ormai abituata sa gestire questa situazione e cade molto difficilmente. Un’altra ragione per cui Gisèle vuole stare a piedi nudi, è perché essendo muta per scelta permette ai piedi di parlare, come se sfogasse attraverso i piedi ciò che non trapela dalla bocca. Leggendo attentamente il libro si scorgono molteplici ragioni di questa scelta di Gisèle, alcune invece le ho lasciate volutamente all’interpretazione del lettore.
Immagina una trasposizione cinematografica del romanzo. Quali attori ti piacerebbe vedere interpretare i tuoi personaggi?
Gisèle potrebbe essere interpretata da Maddie Ziegler, anche se a livello fisionomico la protagonista del trailer Ginevra Vicenti, per quanto non attrice professionista, è assolutamente imbattibile. Theòphane potrebbe essere interpretato da Nicholas Cage. Anthony Hopkins potrebbe essere Clovis, il giardiniere che cerca di violentare Gisèle alla FES di Parigi. Josephine, la direttrice della FES, potrebbe essere interpretata da Frances O’Connor
Visto che sei sempre in attività e spazi con naturalezza da un genere all’altro… hai già idea di quale sarà il tema del tuo prossimo libro?
Ora devo assolutamente dedicarmi a portare in pubblicazione il romanzo che da due anni deve ancora vedere la luce, il thriller/fantascientifico “L’Eden di Skokomish Park”. Questo libro ha una storia nella storia per la laboriosa trattativa di pubblicazione attraverso parecchi editori, che nel tempo ho dovuto scartare. Voglio per questo libro la migliore vetrina possibile e finché questa non sarà per me soddisfacente lo terrò nel cassetto. Ora c’è una lunga tournèe ad aspettarmi, quella di “A piedi nudi”, ed è su questa che devo concentrarmi.
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