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Ambiente

La Novamont di Novara sui sacchetti bio: strumentalizzazione disgustosa, siamo azienda importante

Redazione Quotidiano Piemontese

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Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont, l’azienda al centro della bufera social di questi giorni per la vicenda dei sacchetti biodegradabili per frutta e verdura, non ci sta a passare per colpevole e risponde duramente alle critiche.

Le critiche riguardano i rapporti dell’azienda di Novara con Matteo Renzi e le accuse per l’applicazione di una legge che favorirebbe la Novamont.


In realtà la Novamont è solo una delle 150 aziende italiane che producono i sacchetti in questione. Certo è la più grossa ma soprattutto, spiega Bastioli, “Da decenni combatto in Italia per sviluppare un’industria innovativa che rimetta le radici nei territori più difficili del nostro Paese e sia competitiva nel mondo. L’ho fatto sempre e con convinzione, sotto qualsiasi governo, lavorando con onestà, passione e spirito di servizio verso il Paese”.

La Novamont è un’azienda florida, che nel 2016 ha superato i 170 milioni di euro di fatturato, ha 650 addetti, 150 dei quali lavorano nel quartier generale di Novara.

Intanto ieri anche Renzi, sulla sua pagina Facebook, è intervenuto sulle polemiche

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