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I Lavoratori di Ilva di Genova e Novi Ligure: se Taranto dovesse chiudere si può andare avanti

Redazione Quotidiano Piemontese

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Nonostante che il Comune di Taranto e la Regione Puglia abbiano rinunciato alla richiesta di sospensiva al Tar sul  Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, che contiene il piano ambientale per l’Ilva la situazione dell’azienda rimane difficile.

Il Gruppo Arcelor Mittal acquirente di Ilva vuole garanzie per mettersi al riparo dai rischi possibili echiede che nel contratto di aggiudicazione dell’Ilva vengano inserire ulteriori condizioni sospensive e di condizioni risolutive. La pronuncia del Tar è attesa il 9 gennaio

Le condizioni sospensive sono a tutela degli investimenti che Mittal deve fare negli stabilimenti di Genova, Taranto e Novi Ligure, quelle risolutive riguardano la possibilità di risolvere il contratto di aggiudicazione.

Secondo Bruno Manganaro, segretario Fiom Genova : “Si lotta per difendere l’Accordo di programma su Genova, con Taranto che ci alimenta. Ma se Taranto dovesse chiudere, Genova deve difendere i suoi posti di lavoro e può andare avanti da sola con le  vicine acciaierie francesi di Mittal insieme a Novi Ligure”.

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