Cultura
Storia di Tram1. Viaggio nella Torino degli anni ‘30 – il doc che racconta Torino con un tram
Il 5 dicembre l’Associazione Cinemage ha presentato in anteprima il documentario “Storia di Tram1. Viaggio nella Torino degli anni ‘30” al Cinema Classico di Torino.
Il documentario, basato su un progetto avviatosi nel maggio 2013, racconta la storia della linea tranviaria torinese n.1 e delle tante storie che su quella linea si intrecciarono. Un’idea originale, sostenuta dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale e realizzata in collaborazione con le Teche Rai, l’Istituto Luce, l’Istoreto, la Gtt e l’Archivio nazionale del Cinema d’impresa.
“Oggi sui mezzi pubblici le persone fissano il cellulare in attesa di arrivare sul posto di lavoro, a quell’epoca c’era chi saliva sul Tram 1 per sfuggire alle persecuzioni. Nel documentario, realizzato da Alessandro Genitori ed Elis Karakaci, troviamo testimonianze di uomini straordinari, come Massimo Ottolenghi e Bruno Segre, momenti di storia degli anni Trenta e Quaranta e, naturalmente, spezzoni di filmati dell’epoca, come il discorso di Mussolini in visita a Torino e le migliaia di persone che lo applaudivano”, ha affermato Nino Boeti, vicepresidente del Consiglio regionale delegato al Comitato Resistenza e Costituzione. “A risentirlo viene la pelle d’oca per l’imbarbarimento collettivo di quel tempo, pensando a quello che sarebbe successo dopo: la promulgazione delle leggi razziali nel 1938, una delle pagine più vergognose della nostra storia a causa della quale docenti universitari, studenti, commercianti per il solo fatto di essere ebrei si trovarono di colpo a vivere in un Paese nemico; la guerra con i suoi milioni di morti; un’umanità sull’orlo del baratro; la distruzione di Torino. Tanto pubblico ieri sera al Cinema Classico, attento e caloroso, e due giovani registi felici di averlo realizzato. Sono orgoglioso che il Comitato abbia contribuito alla realizzazione del loro progetto”.
Quello della linea tranviaria n.1, durante gli anni ’20 e ’30, è stato un palcoscenico naturale che ha ospitato in quegli anni le personalità di spicco della Torino dell’epoca. Una sorta di circolo culturale itinerante per gli intellettuali, all’interno del tram si sono scambiate opinioni, idee e i sussurri dell’imminente guerra che avrebbe sconvolto l’Europa intera.
Il documentario è composto da numerose testimonianze di vita quotidiana raccolte intervistando sia chi è stato protagonista di quell’epoca di cambiamenti, ma anche chi quel tram l’ha voluto studiare e ricordare, come l’avvocato Massimo Ottolenghi, morto a cent’anni nel 2016, che ricorda la sua precoce attività antifascista, o l’ingegner Roberto Cambursano, presidente dell’Associazione torinese Tram Storici Atts, partner della Gtt. Due realtà che hanno consentito all’Associazione Cinemage di rimettere in moto la storica motrice 512, la stessa usata dal Tram numero 1, facendola circolare lungo il vecchio percorso tutt’oggi agibile di via Pietro Micca.
La narrazione segue il filo di una giornata sul tram, attraverso testimonianze e rievocazioni. Partendo dal mattino, con il trasporto dei professori universitari e il fervore antifascista; per passare al pomeriggio, in cui la “circolare” diventava il salotto della comunità, come raccontato nel libro “Sette storie del Numero uno” di Sion Segré Amar. Infine, la sera, quando il “numero 1” accompagnava e riportava a casa coloro che frequentavano i due grandi teatri del centro, il Carignano e il Regio, quest’ultimo vittima di un incendio che lo distrusse totalmente nel 1936.
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