Cronaca
Piazza del vino: nell’ex Borsa Valori di Torino quattro piani dedicati alle eccellenze vitivinicole piemontesi
La riconversione dell’ex Borsa Valori darà vita a un centro espositivo e didattico, di incontro e socialità, dove conoscere l’eccellenza dei vini piemontesi e il territorio che li ha generati.
Ne hanno parlato quest’oggi Vincenzo Ilotte, Presidente della Camera di commercio di Torino, e Antonella Parigi, Assessora alla Cultura e al turismo della Regione Piemonte che hanno raccontato di una nuova articolazione degli spazi dell’edificio di via San Francesco da Paola 17, che saranno distribuiti su quattro piani e comprenderanno un museo, spazi per i consorzi vitivinicoli e di scoperta delle etichette piemontesi, dalle degustazioni a un vero e proprio ristorante, per un totale di 5mila metri quadri.
Un progetto voluto dalla Regione Piemonte e dalla Camera di commercio di Torino, proprietaria dell’immobile, e definito dal punto di vista della fattibilità grazie alla collaborazione del Dipartimento di architettura e design del Politecnico di Torino.
Un progetto complesso per il quale si stima, per i lavori di adeguamento, una spesa di 3,5 milioni e che potrà attrarre fino a 285mila visitatori all’anno.
Il progetto di riuso contempla tutti gli spazi originari dell’edificio, che saranno così modulati:
– il piano seminterrato verrà trasformato in museo e spazi didattici
– l’ex “Sala delle grida” accoglierà i consorzi vinicoli, gastronomici e i territori ospiti, trasformandosi all’occasione in un palcoscenico per gli eventi. Si creerà una vera e propria piazza coperta aperta con due grandi vetrate e una copertura da animare per accompagnare l’esperienza del visitatore
– la nuova balconata ospiterà gli spazi per la degustazione
– l’ex manica degli uffici sarà il luogo di uno shop dedicato al mondo del vino e di un ristorante gourmet che permetterà di affacciarsi sulla città e le colline dalla terrazza panoramica
“La Camera di commercio nel 1951 volle avere un proprio luogo nel quale costruire la nuova Borsa Valori. Vinse il concorso Isola, con Gabetti e i fratelli Raineri con un edificio che rappresentò l’innovazione dal punto di vista dei materiali utilizzati e delle scelte architettoniche. A seguito dell’avvio della Borsa Telematica la sua utilità venne a mancare e fu abbandonata nel 1992– commenta Vincenzo Ilotte, presidente della Camera di commercio di Torino – Dopo molti anni ci siamo chiesti come ridarle vita ed abbiamo individuato diversi progetti, tra i quali quello presentato oggi con la Regione Piemonte. Pensiamo ad uno spazio nuovo per un utilizzo inedito nella nostra Città: 5.000 metri quadrati tra spazi museali, aule didattiche, esposizioni temporanee e laboratori riuniti intorno ad un Salone del Vino. Uno spazio interno urbano, una piccola città nella Città, davvero affascinante, che penso non abbia eguali in Italia e che fa prevedere molti visitatori per uno spazio dedicato alle imprese e agli operatori del vino”.
“Il Palazzo del vino è innanzitutto un progetto di narrazione del territorio piemontese condotto attraverso il principe dei prodotti tipici di questa terra: il vino. L’obiettivo è quello di creare un luogo che diventi punto di riferimento e vetrina di tutti i territori piemontesi, mettendo in luce la ricchezza della proposta enogastronomica e culturale – dichiara Antonella Parigi, assessore alla cultura e al turismo della Regione Piemonte – Al tempo stesso si intende mettere in dialogo il Piemonte con le altre regioni italiane e con altri Stati caratterizzati da una produzione vitivinicola. Obiettivo del progetto è affermare la leadership nazionale ed internazionale di Torino e del Piemonte in questo ambito”.
Per dare seguito allo studio realizzato dal Politecnico di Torino, Regione Piemonte e Camera di commercio hanno inoltre firmato un protocollo d’intesa con il quale si impegnano a delineare il modello di governance e le procedure pubbliche che dovranno individuare i soggetti privati aggiudicatari dei lavori di realizzazione e della successiva gestione dell’immobile.
Un passaggio per cui si è fortemente voluto tenere insieme le due fasi – adeguamento strutturale e gestione -, per le quali quale ci si avvarrà della consulenza di un advisor: la definizione delle linee di intervento e del bando si concluderà tra sei mesi.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese