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Droga nelle scuole, i consigli dei carabinieri per le famiglie

Redazione Quotidiano Piemontese

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In relazione agli ultimi ritrovamenti di sostanze stupefacenti all’interno delle scuole di Torino i carabinieri hanno voluto diffondere nuovamente i loro consigli alle famiglie relativamente all’utilizzo di droghe da parte dei ragazzi. Ve li riportiamo integralmente qui di seguito.

I luoghi abitualmente frequentati dai ragazzi (scuola, punti di ritrovo, discoteche, etc.) possono rappresentare delle occasioni di incontro con le sostanze stupefacenti.

E’ importante che la famiglia presti una attenzione privilegiata ai comportamenti del proprio figlio, soprattutto se lo vede particolarmente introverso e chiuso al dialogo. L’adolescenza è una fase della crescita individuale tendenzialmente a rischio in cui le frustrazioni mal tollerate ed il sapore della trasgressione possono esporre ad esperienze devianti.

“Accorgersi in tempo” significa riuscire ad intervenire prima che il proprio figlio abbia assunto delle sostanze stupefacenti o, quanto meno, prima che si instauri la dipendenza. Le droghe inducono dei cambiamenti fisiologici (occhi arrossati, pupille dilatate o a “capocchia di spillo”, variazione nella sensibilità alla luce, etc.) e comportamentali (difficoltà di ragionamento, eloquio lento oppure eccitazione fisica e tendenza alla ipertattività) che costituiscono dei segnali da non sottovalutare.

In generale, prestate molta attenzione al rientro dalle serate con amici e soprattutto al ritorno dalla discoteca. Alcuni indicatori, presenti anche a distanza di qualche ora, possono rilevare l’assunzione di sostanze psicotrope:

sonnolenza;
lentezza nel ragionamento;
torpore e annebbiamento mentale;
senso di euforia, “ridarella”;
estrema sensibilità per l’ambiente circostante;
senso del tempo dilatato, linguaggio “pasticciato” con numerosi lapsus e difficoltà a trovare le parole;
grande difficoltà di memoria e concentrazione con facilità a distrarsi;
pupille molto strette o molto dilatate secondo il tipo di sostanza assunta;
senso di eccitazione generale con ostentata sicurezza e buonumore, incapacità a stare fermo;
bisogno di parlare senza avere niente da dire e senza ascoltare ciò che dicono gli altri;
difficoltà ad addormentarsi;
inclinazione alla violenza, prepotenza e sopraffazione.

In particolare, secondo il tipo di sostanza assunta, si hanno i seguenti effetti immediati:

l’assunzione di oppio dà origine inizialmente ad una alterazione dello stato di coscienza unita ad euforia e, dopo qualche ora, innesca uno stato di depressione, sonnolenza e possibili disturbi all’apparato digerente e alla circolazione;
anche la morfina dà luogo, a minime dosi, a fenomeni di euforia, piacevole ebbrezza ed alterazione dello stato di coscienza, mentre, a dosi più elevate, produce annullamento della percezione del dolore e sonno profondo;
l’eroina produce effetti varianti, tra un assuntore e l’altro, ma sempre caratterizzati da alternanza di stati euforici e depressivi, forte eccitazione e passività, annullamento del dolore, sensazioni di calore e rallentamento delle pulsazioni e della respirazione;
il metadone è un potente analgesico e induce una sintomatologia secondaria caratterizzata da sonnolenza, stordimento, sudore, vertigini, pruriti, vomito, etc.;
i primi effetti dell’assunzione della cocaina sono riconducibili ad una grande sensazione di forza ed energia con riduzione della fatica, eccitazione e verbosità, diminuzione del bisogno di cibo, euforia, minore sensibilità alla fatica e al dolore, pupille dilatate ed ipersensibilità alla luce. Dopo qualche ora subentra stanchezza, sonnolenza e depressione;
l’azione eccitante delle amfetamine si manifesta con senso di eccitazione, potenziamento delle capacità intellettive e della memoria, euforia, inappetenza e insonnia;
il crack determina uno stato di euforia, perdurante da due a venti minuti, con alternanti sensazioni di depressione e delusione. Altri effetti sono l’aumento del ritmo cardiaco e della pressione arteriosa, allucinazioni, comportamenti aggressivi e violenti, mania suicida;
gli effetti di barbiturici e tranquillanti variano da un preparato all’altro. Sono comunque caratterizzati da rilassamento, torpore, attenuazione del dolore fisico e diminuzione delle inibizioni;
ilarità e modificazione delle percezioni visive ed uditive sono gli effetti immediati dell’assunzione da L.S.D. “Viaggio psichedelico” è chiamata l’impressionante esperienza che deriva dall’assunzione della sostanza. Il “viaggio” che può durare sino ad 8h, si articola generalmente in tre fasi distinte: quella della partenza o “previaggio”, quella propriamente “allucinatoria”, quella “depressiva” o del ritorno:
nella prima ora si possono registrare fugaci allucinazioni e stati d’animo mutevoli;
durante il “previaggio” si determina spesso una fortissima ansia ed angoscia che può sfociare anche in tentativi di suicidio;
la fase “allucinatoria” è caratterizzata da distorsioni sensoriali, da alterazioni nella percezione delle forme, dei colori e dei suoni e da depersonalizzazione. Tipiche sono le false sensazioni di leggerezza del proprio corpo e di estrema forza per cui il soggetto ha l’impressione di volare o la convinzione di poter fermare, ad esempio, con la sola forza fisica una autovettura in corsa;
nell’ultima fase “del ritorno” si ha una diminuzione improvvisa dei fenomeni del periodo precedente con stordimento, sonnolenza, disorientamento e forte depressione;
gli effetti immediati dello “spinello” da marijuana variano da un individuo all’altro e sono caratterizzati da euforia, aumento della sensibilità visiva ed uditiva, diminuzione delle inibizioni, sensazioni di benessere, rilassamento e talvolta sonnolenza;
anche l’assunzione di hashish comporta euforia, diminuzione delle inibizioni, distorsioni spazio-temporali, possibili allucinazioni, stati di eccitazione seguiti poi da rilassamento e sonnolenza. A dosaggi elevati si possono manifestare depersonalizzazione, disorientamento, allucinazioni visive e uditive, confusione mentale e delirio;
gli effetti dell’olio di hashish sono simili a quelli provocati dall’hashish ma molto più forti e intensi.

Se notate questi o altri cambiamenti comportamentali, affrontate risolutamente con vostro figlio il problema della droga in modo fermo e sicuro, senza aver paura di scoprire “il peggio”.

Se vi confessa di aver iniziato a fare uso di sostanze stupefacenti:

fatevi dire nel dettaglio il tipo o i tipi di sostanza, la modalità e il numero di assunzioni. Analizzate insieme a lui l’esperienza vissuta e le sensazioni percepite;
rivolgetevi a qualche professionista esperto (medico di famiglia, psicologo, etc.) che abbia la necessaria esperienza per potervi dare il primo aiuto e indirizzarvi verso centri specializzati;
riorganizzate con lui la sua giornata, gli impegni, le attività e pretendete una maggiore partecipazione alla vita della famiglia;
cambiate la vita del nucleo familiare, tendendo a mantenerla più unita sia nel quotidiano sia nelle occasioni di svago, avendo cura di programmare con attenzione le cose senza mai lasciare a disposizione momenti vuoti;
in altre parole, fate in modo che non avverta il peso della solitudine;
verificate costantemente le sue dichiarazioni e affermazioni senza aver paura di sembrare oppressivi o invadenti;
riducete al minimo il suo denaro personale con un attento controllo delle spese;
informatevi sulle compagnie che frequenta, soprattutto sui coetanei che sono stati coinvolti nelle prime assunzioni di droga;
entrate in contatto con i genitori degli altri ragazzi coinvolti nel giro, informateli su cosa siete venuti a conoscenza;
non chiudetevi nell’isolamento di una “vergogna inconfessabile” ma coinvolgete il maggior numero possibile di persone nel recupero di vostro figlio, creandogli attorno una rete sociale;
approfondite la conoscenza del problema, partecipando ad incontri o dibattiti e cercando di far tesoro di esperienze simili di altri genitori;
mostrate pazienza e fermezza di fronte alle rimostranze di vostro figlio, anche se giudicherà tutto questo assurdo e limitante per la sua libertà personale, senza imporre nulla in modo autoritario, ma spiegando il perché di ogni decisione presa.

Quando si è stabilita una condizione di tossicodipendenza, il tipo di sostanza assunta dà luogo ad indicatori comportamentali e fisiologici specifici:

l’abuso di oppio provoca tossicomania con forte deperimento (apatia e sonnolenza) ed elevata dipendenza fisica;
indicatori evidenti di dipendenza da morfina sono: pupille contratte, sonnolenza, inappetenza, nausea, cicatrizzazioni e/o indurimenti dovuti alle iniezioni. L’abuso produce assuefazione e grave dipendenza fisica e psichica. Il morfinomane, in crisi di astinenza, si presenta pallido, inespressivo, con abbondante sudorazione, respirazione affannosa, tremori, disturbi della parola, grave forma di stitichezza, attacchi di febbre, etc.;
gli stessi indicatori sono visibili per la dipendenza da eroina. Il fenomeno della assuefazione è rapido e la dipendenza fisica e psichica è fortissima. La sindrome da astinenza, particolarmente dolorosa, predispone il tossicomane ad atti inconsulti e violenti;
la dipendenza da metadone dà origine a vertigini, pupille contratte, polso e respirazione rallentati;
l’assunzione protratta di cocaina induce un aspetto allucinato, tachicardia e cicatrizzazioni da iniezioni. L’eccitazione del cocainomane è talvolta così elevata che l’assuntore è costretto ad ingerire o ad iniettarsi un “deprimente-antagonista” per ridurre gli effetti della sostanza;
le amfetamine danno luogo ad effetti simili all’abuso di cocaina: eccitazione, potenziamento delle capacità intellettive e della memoria, annullamento delle sensazioni di fame, di dolore e sforzo fisico e quali sintomi secondari, tremori, irritabilità, loquacità ed ansietà. La tolleranza è elevata e obbliga il tossicomane ad un costante aumento delle dosi. La dipendenza psichica è fortissima e quella fisica è atipica in quanto il consumatore deve sospenderne periodicamente l’assunzione per qualche giorno. Durante l’astinenza si manifestano disturbi (apatia, insonnia, depressione e dolori muscolari) che cessano o si attenuano con l’assunzione di sostanze ad effetti “antagonisti” (oppiacei o depressivi) rispetto alle amfetamine;
la dipendenza da crack si manifesta con tachicardia e manie suicide. A differenza della cocaina da cui deriva, il crack ha la pericolosa caratteristica di provocare in tempi brevi grave dipendenza fisica e psichica;
comportamento da ubriaco, polso e respirazione rallentati e disturbi della coordinazione sono gli indicatori di assuefazione a barbiturici e tranquillanti. I primi danno luogo a una dipendenza fisica e psichica elevata che si instaura solo dopo un uso intenso e prolungato. La “sindrome da astinenza”, simile a quella da oppiacei, è caratterizzata da ansia, tremori, contrazioni muscolari involontarie, vertigini, nausea e vomito. L’intossicazione cronica, che ha effetti poco evidenti, comporta nel tempo lesioni epatiche e renali; quella acuta può sfociare in uno stato di coma con possibili esiti letali per arresto respiratorio e/o insufficienza renale. L’abuso di tranquillanti produce dipendenza fisica e psichica, quest’ultima particolarmente accentuata. L’intossicazione cronica si manifesta con ricorrente sonnolenza, minore lucidità mentale e difficoltà di concentrazione; quella acuta determina gravi alterazioni della personalità, profonda depressione, difficoltà respiratorie ed anche coma e morte;
indicatori dell’abuso da L.S.D. sono depersonalizzazione, aggressività, incoerenza linguistica e dilatazione pupillare;
la marijuana, l’hashish e l’olio di hashish non inducono segni fisici di intossicazione, nel senso che non danno dipendenza fisica e quindi non provocano neanche una sintomatologia da “sindrome di astinenza”.

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