Cittadini
Richiedenti asilo, in Piemonte aumenta il numero dei posti Sprar
In Piemonte, secondo gli ultimi dati diffusi dalla Prefettura di Torino, è in aumento il numero dei posti SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) rispetto all’anno scorso. Dati alla mano, i Centri di Accoglienza Straordinaria al 30 ottobre 2017 hanno accolto 12.847 migranti così suddivisi: 1.694 in provincia di Alessandria; 1.052 in provincia di Asti; 526 in provincia di Biella; 2.128 in provincia di Cuneo; 1.112 in provincia di Novara; 5.049 in provincia di Torino; 574 in provincia di Verbania; 712 in provincia di Vercelli.
Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati in Piemonte in totale ha preso in carico 1.363 migranti di cui: 164 in provincia di Alessandria; 133 in provincia di Asti; 61 in provincia di Biella; 58 in provincia di Cuneo; 0 in provincia di Novara; 923 in provincia di Torino; 10 in provincia di Verbania; 0 in provincia di Vercelli.
“Il percorso intrapreso da Regione Piemonte, Prefetture e ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) è quello giusto. I dati ci dicono che nel 2017 è stato possibile registrare un aumento dei progetti SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) rispetto all’anno scorso. Ciò vuol dire che un numero significativo di Comuni ha deciso di assumersi la responsabilità direttamente della gestione dell’accoglienza. Tuttavia i numeri non sono ancora soddisfacenti ed è per questo che dobbiamo ancora insistere”, ha dichiarato Monica Cerutti, assessora all’Immigrazione della Regione Piemonte commentando i dati sulle presenze di migranti in Regione Piemonte.
“Tutte le province piemontesi si stanno impegnando a rispettare la percentuale di accoglienza prevista dal Tavolo di coordinamento regionale, anche se alcune criticità devono essere registrate, come a Novara, dove il Comune nelle settimane passate ha deciso di chiudere, in assoluta controtendenza, il progetto SPRAR . Sicuramente un segnale negativo verso tutte le altre amministrazioni piemontesi, di qualsiasi colore politico, che hanno deciso invece di condividere la responsabilità dell’accoglienza e che devono sopperire alle mancanze di chi invece non lo fa”, ha continuato Monica Cerutti.
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