Salute
Nuova tecnica di ricostruzione della laringe: a Torino i due centri di riferimento italiani
Torino fa il bis nella nuova tecnica di ricostruzione della laringe messa a punto a Lione. Dopo l’esordio nazionale nel luglio scorso alla Città della Salute, sede Molinette di Torino, con l’equipe del Prof. Roberto Albera, ora il San Giovanni Bosco, con l’equipe di Otorinolaringoiatria del Dott. Fabio Beatrice, si attesta secondo centro italiano nel quale viene applicata questa procedura messa a punto in Francia dal prof. Jean Christian Pignat. L’intervento si è svolto nei giorni scorsi con successo su un paziente di 75 anni affetto da carcinoma laringeo e valutato in visita collegiale oncologica (GIC) per un trattamento con priorità chirurgica.
“L’innovativa ricostruzione consente di intervenire radicalmente sulla lesione e utilizza la muscolatura del collo per compensare l’ampia perdita della parte di laringe invasa dal tumore, evitando una laringectomia totale che comporta sempre la tracheotomia e l’assenza della voce – spiega il Dott. Fabio Beatrice, Direttore ORL San Giovanni Bosco – la metodica messa a punto dal Prof. Pignat a Lione si caratterizza per la preservazione delle vie naturali, consentendo il mantenimento della funzione fonatoria, deglutitoria e respiratoria, come avviene anche in altri interventi di laringectomia subtotale, ma è la tipologia di ricostruzione adottata con successo a consentire un recupero notevolmente più rapido delle funzioni, accelerando considerevolmente la dimissione del paziente ed il suo pieno recupero sociale”.
“Gli esperti da anni puntano alla preservazione delle funzioni e al miglioramento della qualità della vita con varie modalità sia chirurgiche sia terapeutiche – commenta soddisfatto il Direttore Generale della ASL Città di Torino, Dott. Valerio Fabio Alberti – grazie alla Rete Oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta, coordinata dal dr Oscar Bertetto, motore di innovazione ed eccellenza per la Sanità Piemontese, i clinici possono confrontarsi con valutazioni collegiali e in oncologia laringea gli specialisti torinesi e piemontesi si dimostrano attenti e sensibili al problema del grave impatto della tracheotomia sulla qualità di vita, aprendosi a ogni più valida alternativa d’avanguardia”.
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