Cronaca
Westinghouse, indagata la sindaca Chiara Appendino per falso in atto pubblico. La prima cittadina: “Sono assolutamente serena e pronta a collaborare con la magistratura”
Falso ideologico in atto pubblico. E’ l’accusa mossa dalla procura di Torino per la la sindaca di Torino Chiara Appendino, per l’assessore al Bilancio Sergio Rolando e per Paolo Giordana, Capo di Gabinetto di Palazzo civico, in relazione all’inchiesta su Westinghouse, ossia sul fatto che dal bilancio del 2016 è “scomparso” un debito di 5 milioni di euro. Debito che era stato contratto dalla Giunta Fassino con la società Ream della Fondazione Crt e che doveva essere restituito nel 2017.
L’inchiesta era partita dopo la denuncia presentata dai capigruppo Alberto Morano (dell’omonima lista civica) e Stefano Lo Russo del Pd.
Nei mesi scorsi la guardia di Finanza avrebbe acquisito dei documenti e delle mail riservate che testimonierebbero i rapporti tra la società Ream e corrispondenza tra sindaca, assessori e funzionari.
Spiega Repubblica: Come risulta dalle carte in possesso della procura, ha chiesto ai dirigenti di alterare le cifre ufficiali, posticipando di un anno il debito da 5 milioni con Ream. Un’operazione illegittima secondo i due più agguerriti avversari ai Appendino in Consiglio comunale.
Fatto poi denunciato dai revisori dei conti che hanno lavorato sulle verifiche al bilancio del comune denunciano che la loro relazione era stata modificata a mano prima di essere inserita nella delibera di giunta per la posticipazione del debito, approvata il 25 luglio. Un 2017 sbarrato e sostituito da un 2018.
Pare poca cosa ma si tratta di una vera e propria falsificazione di atti ufficiali. Il presidente dell’organismo di controllo Herri Fenoglio e gli altri due componenti, Maria Maddalena De Finis e Nadia Rosso, si erano accorti subito della modifica e l’avevano segnalata in due mail, inoltrate tramite posta certificata il 4 e il 5 maggio, in cui veniva comunicato all’amministrazione che “l’allegato 5/a” al bilancio di previsione, cioè quello contenente la loro relazione “è stato erroneamente corretto nel terzo capoverso a pagina 5, modificando manualmente l’anno 2017 in 2018 e che pertanto l’anno di riferimento da intendersi corretto è il 2017, come chiaramente si evince dalle precedenti pronunce del Collegio”. Quelle mail non avevano avuto seguito.
Gli avvisi di garanzia sono stati notificati stamane.
La sindaca di Torino Chiara Appendino in una nota spiega: “Vi comunico che mi è appena stato notificato un avviso di garanzia dalla Procura di Torino per la vicenda Ream. Sono assolutamente serena e pronta a collaborare con la magistratura, certa di aver sempre perseguito con il massimo rigore l’interesse della Città e dei torinesi. Desidero essere ascoltata il prima possibile al fine di chiarire tutti gli aspetti di una vicenda complessa relativa all’individuazione dell’esercizio di bilancio al quale imputare un debito che questa amministrazione mai ha voluto nascondere”.
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