Alessandria
Operai dell’Ilva in sciopero anche a Novi Ligure. A Roma stop alle trattative
La mobilitazione dei lavoratori Ilva è stata indetta da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm contro i 4mila esuberi previsti dal nuovo piano industriale presentato da Am Investco (che comprende il gruppo indiano ArcelorMittal e la società Marcegaglia). A Novi Ligure i posti a rischio sono una sessantina. Per Andrea Bernuzzi, rsu Fiom Cgil di Novi Ligure, “l’adesione del primo turno è stata praticamente totale, con circa 150 operai fuori dalla fabbrica, in picchetto davanti ai cancelli. Stiamo valutando – ha continuato – eventuali iniziative da mettere in atto, dai cortei ai blocchi, ai presidi, in solidarietà con i colleghi di Genova e di Taranto”.
A preoccupare i lavoratori sono soprattutto le condizioni che dovranno essere accettate dai lavoratori che passeranno alle dipendenze di Am Investco. Innanzitutto, fanno rilevare Fim, Fiom, Uilm e Usb, perderanno le garanzia dell’art.18 perché saranno riassunti con il contratto a tutele crescenti previsto dal Jobs Act. Inoltre, così come evidenziato nel piano, non ci sarà alcuna “continuità rispetto al rapporto di lavoro” precedente “neanche in relazione al trattamento economico e all’anzianità”. Ora toccherà ai sindacati trattare per riuscire a mantenere i livelli retributivi.
Il ministro Calenda: “Stop trattative, partire da incontro luglio”
Salta il tavolo dell’Ilva al Ministero per lo Sviluppo Economico. La conferma arriva dal ministro. “Bisogna ripartire dall’accordo di luglio, dove si garantivano i livelli retributivi. Se non si riparte da quell’accordo la trattativa non va avanti”. Così Carlo Calenda, ai giornalisti che gli chiedevano come mai il tavolo Ilva fosse durato così poco. “La proposta dell’azienda su salario ed inquadramento dei lavoratori è irricevibile”, scrive sul suo profilo twitter il ministro. “Tavolo aggiornato”, scrive dopo lo stop dell’incontro su Ilva al Ministero da lui guidato.
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