Cronaca
Licenziata per avere preso un giocattolo dai rifiuti e averlo dato al figlio, caso finisce in Parlamento
Finisce in Parlamento il caso della donna che ha preso un giocattolo dalla spazzatura dell’azienda che raccoglie immondizia dove lavora e lo ha data al figlio. “Roba che può accadere solo in un paese con uno scarso rispetto dei lavoratori e delle loro condizioni. Chiederemo conto al Ministro” ha denunciato su Facebook Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana.
Che continua:
Si può licenziare una donna, con famiglia a carico, per un monopattino di cui nulla si sa in azienda, se non che è stato ritrovato all’improvviso?
Pare di sì e a farne le spese è Lisa, operatrice ecologica a Torino, che ha ricevuto questo monopattino, probabilmente recuperato dalla spazzatura, da una collega per portarlo a suo figlio.
Non era la prima volta che i colleghi aiutavano Lisa.
Tanto è bastato alla dirigenza dell’azienda di raccolta rifiuti per un provvedimento di licenziamento. La colpa? “Appropriazione indebita”.
Dello stesso parere anche il M5s che, per bocca di Francesca Frediani, Capogruppo regionale M5S Piemonte e Guido Ruento, capogruppo M5S Venaria Reale, denuncia il fatto come “inaccettabile che peraltro va contro il sacrosanto principio del riuso del materiale. E’ stata calpestata la dignità di una lavoratrice e della sua famiglia da parte di un consorzio di cui fanno parte diverse amministrazioni locali. Presenteremo un’interrogazione in Consiglio regionale chiedendo l’intervento dell’assessorato al Lavoro”.
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