Società
Il 21 agosto 1917 a Torino si esauriscono le scorte di farina e comincia la rivolta
Il 21 agosto 1917, esattamente un secolo fa, è una data che Torino dovrebbe ricordare. Quel giorno si esaurirono le scorte di farina in città. Siamo in piena Prima Guerra Mondiale, la sitauzione è difficile da tempo, ma quel 21 agosto è la data simbolo. Dal giorno successivo a Torino non c’è più pane e la popolazione si ribella dando il via ad una rivolta che dura cinque giorni.
Ricorda MuseoTorino che l’esaurisrsi delle scorte di farina “è la scintilla che fa scattare la rivolta. Una protesta sviluppatasi spontaneamente, senza la guida della Camera del Lavoro e del Partito socialista, che ha il proprio epicentro nei quartieri operai, le barriere, teatri di aspri scontri tra i dimostranti e la forza pubblica. Il mattino del 23 agosto è indetto uno sciopero generale al quale aderisce un’alta percentuale di lavoratori. Il Consiglio comunale risponde passando il potere nelle mani dei militari, chiamati a fronteggiare una situazione esplosiva, soprattutto nei quartieri periferici. Qui, dopo aver eretto vere e proprie barricate, i dimostranti, guidati da cortei di donne, saccheggiano negozi, caserme e, in Barriera di Milano, la Chiesa della pace, asportando dalla cantina del parroco “il vino e le provviste contenute che furono distribuite alla folla”. Il 24 agosto, la giornata più sanguinosa, i dimostranti cercano di rompere l’assedio posto dalle truppe governative in Barriera di Milano e in Borgo San Paolo, principali focolai di rivolta. La sera esercito e forza pubblica sferrano una dura controffensiva, spazzano via le barricate e sedano nel sangue la rivolta. Il 25 e il 26 agosto in vari stabilimenti cittadini si verificano ancora alcuni scioperi, che cessano il 28 agosto, quando le autorità annunciano che “l’ordine regna a Torino”. Alle giornate di lotta segue una scia repressiva che porta all’arresto di molti operai e all’invio al fronte di quelli esonerati perché addetti alla produzione bellica.”
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese