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Cronaca

Tenta di fuggire dal Cpr di Torino, arrestato tunisino di 20 anni

Redazione Quotidiano Piemontese

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Un tentativo di evasione dal Centro di permanenza per i rimpatri di Torino è stato sventato la notte di Ferragosto dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato di Torino che hanno anche arrestato un cittadino tunisino per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.

L’allarme che avvisa le forze dell’ordine presenti all’interno del centro è scattato intorno alle due di notte: la prima ad intervenire lungo la recinzione della struttura una pattuglia dei Baschi Verdi del Gruppo Torino; i militari si sono trovati di fronte un ventenne di origini tunisine, particolarmente aggressivo il quale ha anche aggredito i Finanzieri che, con non poche difficoltà, sono riusciti comunque ad immobilizzarlo.

In pochi minuti sul posto sono intervenuti altri equipaggi della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato anche perché, in concomitanza della tentata fuga, altri ospiti della struttura avevano incendiato alcuni materassi, molto probabilmente per distrarre la vigilanza e garantire la fuga del connazionale.

Il ragazzo, con precedenti per stupefacenti e per false generalità, è stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e condotto presso il carcere Lorusso e Cutugno di Torino.

Nel corso del sopralluogo i Finanzieri e i Poliziotti hanno trovato nei pressi del muro di recinzione alcuni punti di appoggio, confezionati con delle lenzuola strappate, creati ad hoc dall’arrestato nelle ore antecedenti al tentativo di evasione.

Due Finanzieri coinvolti nella colluttazione sono rimasti feriti, uno dei quali ha subito anche una frattura ad una mano.

La Guardia di Finanza di Torino, insieme alla Polizia di Stato ed ai Carabinieri, assicura i servizi di vigilanza all’interno del C.P.R. che mai come in questo momento storico richiedono uno sforzo operativo maggiore a tutela della sicurezza dei cittadini e dell’incolumità stessa degli “ospiti del centro”; basti pensare che il fuggitivo avrebbe dovuto lanciarsi da una recinzione alta quasi dieci metri per garantirsi la fuga con grande rischio per la propria persona.

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