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Cronaca

Alluvione 2016, a Moncalieri la protesta con toni ironici dei residenti

Redazione Quotidiano Piemontese

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Singolare protesta quella degli abitanti di un palazzo di St. Tetti Piatti 43 a Moncalieri, che hanno appeso ai balconi della loro abitazioni striscioni dal tono ironico (e polemico) che recitano: “Vendesi casa di pregio. Muri crepati e bagnati. Giardini e casa allagati”.

Le strutture sono state colpite dall’alluvione del 25 novembre 2016 ma hanno anche una storia pregressa. Ci raccontano gli abitanti:

La casa in cui vivo è una dimora dell’800 che è stata acquistata con il resto del terreno da un’impresa che ha eseguito un lavoro di “restauro conservativo” in case definite “di pregio” ma che di pregiato non hanno nulla!!
Abbiamo problemi di ogni sorta: muri crepati, impianti elettrici non funzionanti, perdite d’acqua dai tetti nelle camere dei piani più alti, pavimenti che si rompono, giardini che si allagano al primo temporale estivo…. ma l’elenco sarebbe davvero troppo lungo.
In tutto questo si inserisce l’alluvione del 25/11/16 che ha spazzato via tutto quello che c’era al piano terra e nei parcheggi lasciando muri impregnati ancora oggi di acqua e muffa, che ci ha costretto a lasciare le abitazioni per mesi. Quel maledetto giorno ci ha costretto ad uscire dalle finestre grazie ai vigili del fuoco che hanno portato i bambini in salvo e poi tutti via con i canotti! Un quadro deprimente, che allarma e getta nell’angoscia adulti ma soprattutto i bambini appena le piogge diventano intense e prolungate.

La zona era già stata terreno delle alluvioni precedenti e gli abitanti lamentanao di non essere stati avvisati nemmeno di questo al momento dell’acquisto. Perchè – si chiedono – è stata autorizzata la costruzione (“restauro conservativo”) in un’area così a rischio?. Gli abitanti protestano inoltre per la mancata allerta del 25 novembre 2016 e per i mancati risarcimenti dei mesi successivi.

Ovviamente non ci hanno allertato e nessuno, Comune o Regione, ci ha dato un risarcimento se non qualche migliaio di euro per essere stati fuori casa parecchi mesi ma il resto è ancora storia da scrivere, come gli argini rotti e le voraggini sul Chisola ancora da ripristinare e come la costruzione del canale scolmatore di C.so Savona che il governo ora ha bloccato perché il Comune è venuto meno al Patto di stabilità e il progetto aspetta di essere realizzato dal 2011.

Per sollevare il problema e cercare di spingere le istituzioni a trovare una soluzione hanno ora esposto gli striscioni che vedete nelle immagini qui di seguito.

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