Economia
Api Torino: alcuni segnali positivi ma anche enorme incertezza
“I nostri imprenditori delineano un quadro di grande incertezza. Alcuni segnali sono decisamente positivi, ma altri destano una forte preoccupazione. La sintesi di quanto raccolto dal nostro Ufficio Studi è chiara: dopo un 2016 conclusosi con un duro colpo per le PMI, nei primi mesi del 2017 alcuni indicatori economici (produzione, ordini, fatturato) appaiono di nuovo in miglioramento, mentre altri (tempi di incasso, durata degli ordini, nuovi investimenti) vanno nella direzione opposta”.
E’ in questo modo che Corrado Alberto, Presidente di API Torino, delinea la situazione delle PMI a metà del 2017. “Abbiamo a che fare – dice ancora Alberto -, con un quadro di grande instabilità economica e finanziaria, ma soprattutto politica. Una situazione che non consente alle imprese di effettuare pianificazioni ragionevolmente affidabili. E’ chiaro che il caos politico non favorisce per nulla i programmi; le decisioni assunte sia a livello locale che nazionale, pare portino ulteriore confusione invece di indicare percorsi di sviluppo”.
“E’ evidente – dice ancora Alberto -, che occorre da parte di tutti una assunzione di responsabilità verso decisioni che devono essere prese con urgenza nei confronti delle risorse per lo sviluppo, della burocrazia, del credito alle imprese, dell’imposizione fiscale e tributaria. Da parte nostra non ci sottraiamo a questa responsabilità, ma vorremmo vedere più serietà da parte delle istituzioni e della politica”.
Com’è andato il primo semestre dell’anno
“Il lungo susseguirsi di fasi alterne – spiega Fabio Schena, responsabile dell’Ufficio Studi di API Torino -, genera nuova incertezza, anche di fronte alle previsioni di cauta fiducia per i prossimi mesi, che porterebbero a un consolidamento dei risultati positivi del primo semestre. Tuttavia, alcuni dati sono discordanti”.
Prime previsioni per il secondo semestre. Pur tenendo conto dei dati consuntivi del primo semestre, la visione complessiva di una parte rilevante (ma non maggioritaria) degli imprenditori per il futuro è tenacemente ottimista. Secondo le prime rilevazioni dell’Ufficio Studi (che verranno poi approfondite all’inizio di settembre), il 25,5% degli imprenditori torinesi si dice più ottimista rispetto a sei mesi fa mentre il 47,9% degli imprenditori esprime un cauto ottimismo per il secondo semestre 2017. Meno fiducia nel caso delle imprese con meno di 10 addetti e per chi opera esclusivamente sul mercato domestico.
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