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A Torino i cittadini potranno prendersi cura dei beni comuni urbani in accordo col Comune

Redazione Quotidiano Piemontese

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Da oggi sarà più facile attivare una collaborazione tra cittadini e amministrazione nella cura e nella gestione condivisa dei beni comuni urbani: piazze e giardini, panchine, aree gioco, cortili scolastici, portabici e pannelli pubblicitari, e molto altro, tutti quegli elementi che fanno parte del bene pubblico e in quanto tale di proprietà collettiva.

L’atto approvato oggi dalla Giunta comunale su proposta di Marco Giusta, assessore ai Beni Comuni, definisce le categorie di beni urbani, le linee di indirizzo e le “modalità di attribuzione di eventuali vantaggi economici” per la stipula del “Patti di collaborazione” indicati dal Regolamento Beni Comuni (n. 375), uno strumento di partecipazione dei cittadini alla cura e alla valorizzazione del patrimonio comune della Città.

I cittadini e le associazioni potranno così rivolgersi agli Uffici competenti per presentare una proposta di collaborazione e dopo il vaglio del dirigente responsabile, potranno avviare un patto di collaborazione. Coinvolte anche le circoscrizioni, sulla base del principio della competenza prevalente dei Dirigenti, relativamente ai patti di cura dei piccoli spazi pubblici, piccole aree verdi, elementi di arredo urbano e arte pubblica.

La Giunta definisce le categorie dei beni comuni urbani oggetto di collaborazioni: piccoli spazi pubblici come, ad esempio, piazze, strade, marciapiedi; piccole aree verdi (aree gioco, giardini, aree cani, orti, …); elementi di arredo urbano (dissuasori, panchine, portabici, …); locali e cortili scolastici, oltre ad altri locali di proprietà della Città.

Poi vengono indicate le forme di collaborazione, suddivise innanzitutto tra cura occasionale e cura costante. Per ciascuna categoria, vengono indicate azioni come Manutenzione ordinaria e riparazioni, tinteggiatura, presidio e segnalazione di criticità, apertura e chiusura aree recintate (ad esempio, nel caso di aree cani o giardini).

Vengono definite anche forme di sostegno o attribuzioni di vantaggi economici a favore dei cittadini impegnati in tale attività che potranno disporre, per ciascun patto di collaborazione, fino a 2mila euro annui di beni strumentali e materiali di consumo acquistati dall’Amministrazione. Indicati, infine, gli uffici competenti per ciascuna categoria di beni comuni.

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