Cronaca
San Giovanni, polemiche dei commercianti sulle ordinanze: assurde e consegnate in ritardo
Scoppia la polemica tra i commercianti del centro di Torino e la prefettura per le ordinanze relative ai festeggiamenti di San Giovanni. I locali di piazza Vittorio e delle vie limitrofe hanno ricevuto dai vigili urbani l’ordinanza che impone di smontare i dehors solo dopo le 21.00 di venerdì sera. Troppo tardi per garantire che venga applicata.
Molti si lamentano, oltre che del danno economico (che però era atteso), di aver dovuto far rimanere i dipendenti fino a notte inoltrata per smontare tutto e mettere in sicurezza i locali. Altri di non aver avuto il tempo di chiedere il permesso ai condomini di utilizzare i cortili per accatastare il materiale smontato. “Non era mai successa una cosa del genere” è l’accusa più frequente. Ci si riferisce al ritardo nelle comunicazioni.
Le polemiche erano cominciate già nella giornata di venerdì nelle piazze più lontane. In piazza Carignano è stata consegnata solo alle 14.30 l’ordinanza che vietava di vendere bibite in bottiglie in vetro a partire dalle 15.00. Per di più con una sorpresa inattesa: il divieto non è solo per l’asporto ma anche per quanto consumato nei dehors.
“I camerieri devono chiedere ai clienti cosa intendono consumare prima di farli accomodare?”
“Perchè è vietato il vetro nei dehors ma non la ceramica o forchette e coltelli in metallo?”
“Siamo locali di fascia alta, non siamo organizzati per utilizzare la plastica con mezz’ora di preavviso.”
“In una piazza aulica come piazza Carignano possiamo servire ai turisti vini pregiati in caraffe di plastica e bicchieri di carta?”
Questo il tono dei commenti dei gestori dei locali…
Alle proteste dei commercianti si aggiungono quelle degli Amici del Fiume, il circolo che da 30 anni organizza la regata sul Po di San Giovanni. La chiusura dei Murazzi anticipata alle 15 ha reso la regata impossibile da guardare per gli speattatori. E dire, dicono gli organizzatori, che era promossa dallo stesso Comune.
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