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Cultura

be my cover – in mostra a Torino il design delle copertine dei libri

Redazione Quotidiano Piemontese

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Fino all’8 giugno sarà possibile ammirare la mostra dal titolo Be My Cover una selezione dei lavori pubblicati negli ultimi dieci anni della casa editrice Penguin Random House. Nello spazio multidisciplinare ed indipendente FFlag di via Reggio,13 a Torino, nato dalla coabitazione di quattro attività che si occupano professionalmente di comunicazione, arte e architettura e parallelamente ospitano e producono contenuti e progetti multidisciplinari.

Disegnare il vestito per la copertina di un libro è un mestiere preciso: un’area ben delimitata del mondo della grafica. Le copertine dei libri sono oggetti più “quotidiani” rispetto a molte altre applicazioni grafiche. Incidendo sulla comunicazione culturale e visiva del proprio tempo, la qualità del progetto contribuisce a definire la contemporaneità, oltre a essere uno strumento commerciale.

Il book cover designer forse più noto al pubblico, Chip Kidd, lavora da quasi trent’anni per la Random House, gruppo editoriale che, unendosi nel 2013 con lo storico brand inglese Penguin – l’editore più famoso al mondo – ha dato vita al colosso Penguin Random House, in una galassia che include circa duecento marchi editoriali.

Quella in mostra è una selezione discrezionale delle migliori tra migliaia di copertine che ogni anno Penguin Random House commissiona e produce, attraverso le sue case editrici. Alcune di queste in particolare hanno una viva tradizione di attenzione all’eleganza e innovazione grafica delle loro copertine.

La selezione raccoglie lavori pubblicati negli ultimi dieci anni da quindici marchi editoriali all’interno del gruppo. Sono firmati da designer che perlopiù hanno collaborato internamente o comunque in modo continuativo con le case editrici. Oltre a Chip Kidd, capitano mediatico della squadra dei book cover designer, troviamo più di venti altri progettisti, a cavallo tra Stati Uniti e Regno Unito ma con qualche altro componente dal resto del mondo: da Peter Mendelsund a Oliver Munday, da Paul Buckley a Suzanne Dean, da Jim Stoddart a David Pearson, da Coralie Bickford-Smith all’italiana Elena Giavaldi.

Tutti grafici la cui vocazione è rivolta alle copertine editoriali e che lavorano o hanno lavorato all’interno di Penguin Random House, insieme a colleghi celebri come Jonathan Barnbrook e Alex Trochut e a progettisti di altre aree, come Timourous Beasties o Aino-Maija Metsola (textile designer per Marimekko) – che, come in tutte le famiglie illuminate, sono stati invitati “in casa”.

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