Cultura
#SalTo30 Ibf chiude con il 40% di incontri in più di quelli previsti
Si è chiusa oggi l’edizione 2017 dell’Ibf – International Book Forum, l’appuntamento professionale del Salone Internazionale del Libro di Torino per la compravendita dei diritti editoriali, da quest’anno gestito in modo diretto e autonomo dalla Fondazione per il Libro.
Grazie anche alla nuova collocazione delle tre giornate di contrattazioni nelle sale del Museo Carpano di Eataly Lingotto, sede al contempo di momenti conviviali fra i partecipanti, l’agenda degli appuntamenti ha superato del 40% il numero di incontri formalmente previsti in avvio, dando vita a una fitta rete di circa 5.500 speed-date che hanno coinvolto 600 operatori fra editori e agenti letterari, con numerosi professionisti presenti al Salone che si sono aggiunti in corso d’opera ai 475 pre-accreditati.
Realizzato col sostegno dalla Regione Piemonte e il supporto di Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, all’IBF – International Book Forum sono stati una trentina i paesi stranieri presenti. Le rappresentative più consistenti sono state quelle di Spagna, Francia, Germania e Regno Unito, e di Albania, Austria, Belgio, Canada, Cile, Danimarca, Egitto, Emirati Arabi, Finlandia, Georgia, Giappone, Grecia, Lituania, Monaco, Mozambico, Nigeria, Norvegia, Paesi Bassi, Pakistan, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Stati Uniti, Turchia, Ungheria.
Fra gli editori internazionali più significativi, i tedeschi di Rowholt Verlag, Surhkamp Verlag, Klepenheuer e Witsch e Random House Germany; i francesi di Plon, Grasset, Casterman; Penguin Random House dal Regno Unito, De Bezlge Bij dall’Olanda e Planeta dalla Spagna.
E poi la grande novità del comparto dell’audiovisivo: sono state 46 le realtà protagoniste – con alcuni inserimenti dell’ultimo minuto fra produttori, scout, agenti e uffici diritti – della sezione Book to Screen dedicata alle produzione televisive, cinematografiche e new media italiane e internazionali, che ha radunato alcuni dei marchi più importanti del settore a livello mondiale, alla ricerca di contenuti esclusivi da acquistare e trasformare in film, fiction e altri prodotti destinati al grande e piccolo schermo nonché al web.
Book to Screen, forte del sostegno della Direzione Generale Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, ha visto la presenza dei produttori italiani Cattleya, Kimera Film, Tangram, Lucky Red, Bibi Film, Malia Film, Fox, Mediaset, RAI Fiction, Sky Italia, Indiana, Fandango, Ascent, Groenlandia, Wildside, Ballandi Arts, Cross Productions, Palomar, 11 Marzo Film, Pepito Film, Lux Vide, Lotus. I produttori stranieri sono invece stati i danesi di Nordisk Film Distribution, i francesi di Studio Canal, dal Regno Unito Film4, Warp Films e DNA Films e Amazon Studio dagli USA. Per quanto riguarda l’attività di scouting, c’erano le case italiane Titanus, Notorius e Filmauro e dall’estero le statunitensi HBO, Fox, AMC e Netflix. Sul fronte agenti e uffici diritti, le presenze nazionali riguardano Vigevani-Ali-Bernabò, Grandi e Associati, PNLA, Malatesta Agency, Alferij e Prestia, Carpinelli Consulenze editoriali, mentre dall’estero sono arrivati EFA (Regno Unito), WME (Usa), Rogers, Coleridge & White (Regno Unito), Wylie Agency (Regno Unito), David Higham (Regno Unito) e C+W (Regno Unito).
Un momento specifico è stato inoltre riservato all’incontro con gli editori indipendenti, che hanno direttamente sostenuto la trentesima edizione del Salone: nato per favorire gli incontri tra grandi player dell’editoria, l’Ibf nel corso degli anni si è rivelato occasione di contatti internazionali anche per la piccola editoria indipendente, contribuendo alla crescita dei volumi di vendita di diritti editoriali di titoli italiani all’estero.
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