Lavoro
Martedì 9 maggio sciopero dei lavoratori del CSI Piemonte con manifestazione davanti a Regione Piemonte e Comune di Torino
La procedura per la cessione di ramo d’azienda del CSI Piemonte è giunta quasi al termine: una strada che potrebbe segnare la fine del consorzio informatico pubblico di Regione, Province, Atenei, Comune di Torino, Aziende Sanitarie e altri 100 soggetti territoriali della nostra Regione e mettere a rischio il futuro dei suoi 1100 dipendenti.
La verità è che da troppi anni la politica ha rinunciato al suo ruolo guida sul CSI, operando tagli e assecondando logiche di sviluppo non coordinate che rendono difficili integrazione, monitoraggi condivisi ed economie di scala. In particolare tra i Soci maggioritari:
la Regione Piemonte dal 2010 al 2016 ha progressivamente ridotto il suo impegno di quasi il 20% per un totale di 17 milioni ed ora pensa solamente a come privatizzare parte del CSI
le Aziende Sanitarie e Ospedaliere dal 2011 al 2017 hanno ridotto gli affidamenti di quasi il 50%, per un totale di 9 milioni
la Città Metropolitana di Torino nel corso del 2016 ha tagliato il 25% degli affidamenti, per un totale di 3 milioni
il Comune di Torino ha annunciato un taglio di 4 milioni di euro, pari al 20% del suo impegno per il 2017.
La politica dovrebbe invece chiedersi come utilizzare al meglio il Consorzio pubblico al servizio degli Enti.
Noi, lavoratori del CSI Piemonte, riteniamo che il CSI debba essere rafforzato e rilanciato nel suo ruolo di soggetto di coordinamento. Vogliamo che il CSI rimanga un soggetto pubblico per l’informatica pubblica e vogliamo continuare a lavorare per il bene della nostra Regione!
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese