Società
Consigliere comunale di Trino scrive a Mattarella: il borgo di Leri e Casa Cavour ancora vandalizzate e abbandonate
Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’appello di Giovanni Ravasenga, consigliere comunale di Trino vercellese, che denuncia le condizioni in cui ancora una volta vengono a trovarsi il borgo di Leri e Casa Cavour. Ravasenga ha scritto al Presidente della Repubblica Mattarella per segnalare la situazione.
Del resto la situazione di Borgo Leri era già stata denunciata proprio da Quotidiano Piemontese nei mesi scorsi.
Questo quanto ci ha inviato Ravasenga (allegando anche copia della lettera inviata a Mattarella)
Purtroppo e a malincuore ritorno ancora sullo scempio del Borgo di Leri e di Casa Cavour, dove oltre a ruberie, degrado e vandalismi nel 2011 sono stati anche “buttati” 450.000 euro dei quali circa 350.000 di finanziamenti pubblici del Consiglio Regionale del Piemonte (250.000 euro) e 100.000 circa del Comune di Trino. Buttati perché quell’intervento di facciata non è servito a nulla. Basterebbe andare a Leri per rendersene conto che Casa Cavour, ma come tutto il resto del Borgo, ci sono porte completamente aperte nel senso che o non esistono più o comunque sono sfasciate. Per non parlare della Chiesa del Borgo ripetutamente profanata e derubata di tutto ciò che si poteva rubare. E infatti, giovedì scorso ho accompagnato alcune persone a Leri e ancora una volta il già malandato portone della Chiesa era stato nuovamente demolito. Lo spettacolo è davvero desolante, il degrado è ormai cronico. A nulla sono valse le parole del Presidente della Repubblica pronunciate nel corso della Sua visita a Vercelli lo scorso 24 settembre 2016 in occasione del 150° anniversario del completamento del Canale Cavour. Parole gettate al vento, anzi ai rovi, che nessuno ha inteso raccogliere nonostante le frequenti passeggiate e le promesse a tutto campo dei politici che hanno visitato Leri. Nulla di nulla, neppure l’idea del proprietario di cosa farne di quei luoghi nei quali visse intensamente il più Grande Statista della nostra Storia, colui che fece veramente l’Italia e che pensava più alle future generazioni che non alle future elezioni: il Conte di Cavour.
Una delle persone che ho accompagnato è cittadino francese e con stupore mi ha confidato che se questi luoghi colmi di Storia fossero in Francia a quest’ora sarebbero veramente all’onore del mondo e meta di tanti visitatori. Ma purtroppo siamo in Italia, nel Piemonte Cavouriano e nel Territorio di Trino dove il Conte di Cavour fu anche Consigliere Comunale. Non c’è che dire a questo oltraggio alla Storia Risorgimentale e al Suo maggiore Protagonista ormai abbandonato in mezzo ai rovi, al degrado alle ruberie e al vandalismo ma soprattutto all’indifferenza.
Come già Avevo fatto lo scorso 16 e 25 settembre 2016, ho ritenuto ancora di scrivere al Presidente della Repubblica la lettera che allego per dirgli che le sue parole su Leri non sono state raccolte neppure dal suo diretto proprietario.
Eppure le potenziali prospettive del recupero e della destinazione di quei luoghi e di Casa Cavour ci sarebbero, e potrebbero usufruire anche del cofinanziamento europeo. Ma si preferisce non fare nulla e lasciare questa incombenza ad altri, purtroppo ancora da rintracciare e da identificare.
Giovanni Ravasenga
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