Ambiente
I cambiamenti climatici e la grande siccità del Po per Coldiretti pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana
Secondo un monitoraggio di Coldiretti il fiume Po è in secca con lo stesso livello idrometrico della scorsa estate ad agosto ed inferiore di due metri rispetto allo stesso periodo del 2016, per effetto di un andamento climatico del tutto anomalo in Italia dove anche a febbraio è caduto l’8% di pioggia in meno e le temperature minime sono state superiori di ben 3 gradi rispetto alla media secondo.
La situazione del Po, sottolinea Coldiretti, “è rappresentativa di una situazione di carenza che riguarda tutti i principali bacini idrografici”. Le maggiori preoccupazioni riguardano le regioni del nord dove la riduzione della pioggia è stata del 78,5% a dicembre e del 56,7% a gennaio. Il risultato è visibile nei principali bacini idrici (lago Maggiore, lago di Iseo, lago di Como, mentre è più positiva la situazione sul Garda). La pioggia e le nevicate invernali – spiega Coldiretti – sono determinanti per ricostruire le riserve idriche necessarie alle piante alla ripresa vegetativa primaverile per crescere e garantire i raccolti.
Siamo di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestano con pesanti conseguenze sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro”. Siccità, bombe d’acqua, gelate estreme e picchi di calore anomali: “Una sfida anche per i consumatori costretti a fare i conti con le fluttuazioni anomale nei prezzi dei prodotti che mettono nel carrello della spesa dove a febbraio si sono registrati aumenti del 37% nei prezzi dei vegetali freschi per le gelate di gennaio”.
La sala operativa della Protezione civile della Lombardia ha emesso un avviso di criticità per rischio incendi boschivi poiché su alcune zone prealpine e sull’Appennino si prevedono condizioni particolarmente favorevoli all’innesco e alla propagazione.
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