In Piemonte l’economia sommersa vale quasi 15 miliardi di euro

In Piemonte  l’economia sommersa incide per il 13,3% del valore aggiunto, pari a quasi  15 miliardi di euro. E’ quanto stimano Cgil Cisl e Uil che aggiungono che l’incidenza del sommerso sul valore aggiunto registrato in Piemonte è pari al 13,1%:  un valore tra i più elevati a livello di Italia settentrionale, subito dopo Liguria e Valle d’Aosta.

Nello specifico in Piemonte la parte nord-est e la parte sud-ovest della regione sono potenzialmente le aree maggiormente a rischio di evasione: in particolare, Biella e Cuneo, sono le province che in assoluto hanno un rischio di evasione stimato più elevato.

Per quanto concerne la provincia di Torino, emerge chiaramente come il rischio di evasione si concentri principalmente nell’ambito denominato “Montagna Olimpica- Pinerolese” a Ovest di Torino.

Lotta all’evasione

Nel 2015 solo 559 comuni italiani (il 7% del totale) hanno collaborato attivamente con lo Stato nel contrasto all’evasione, con il recupero di 17,1 milioni di euro.

In Piemonte i Comuni che hanno ottenuto benefici dalla lotta all’evasione sono solo 42 su una platea di 1.202 (erano 35 nel 2014). Al primo posto c’è Torino, con circa un milione di euro (995.842,36 euro) riconosciuti dal Ministero dell’Economia per il 2015, seguono Orbassano (circa 91mila euro), Nichelino (circa 38mila euro) e Alessandria (circa 30mila euro), numerosi sono gli enti che hanno beneficiato di cifre inferiori ai mille euro.

Pressione fiscale

Il Piemonte risulta la terza regione con pressione fiscale più elevata nel 2015 (2.210 euro pro capite), subito dopo la Campania (2.416 euro) e il Lazio (2.311 euro). Nelle prestazioni del Piemonte incidono soprattutto il gettito in crescita dell’addizionale regionale Irpef, della Tari, dell’Imu e della Rc auto.

Al contrario, per quanto riguarda la spesa pubblica primaria (al netto degli interessi) delle amministrazioni locali, il Piemonte è in penultima posizione tra le regioni del Nord, subito dopo il Veneto.

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