Cronaca
Neonata con insufficienza respiratoria grave, salvata da un team del Regina Margherita con un sistema di respirazione extracorporea
Il primo trasporto ECMO pediatrico, effettuato da un team dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino, ha salvato la vita a una neonata.
Lo scorso 8 febbraio è nata presso l’ospedale Maria Vittoria di Torino una bimba di 3 kg che ha manifestato fin da subito un’insufficienza respiratoria gravissima e in rapido peggioramento nelle 24 ore successive per una polmonite da inalazione di liquido amniotico.
Presa in carico dai neonatologi della Terapia Intensiva Neonatale del Maria Vittoria, intubata e in ventilazione artificiale massimale, la mattina successiva la piccola era talmente grave che avrebbe potuto resistere solo poche ore. I piccoli polmoni non erano infatti più in grado di ossigenare il sangue. Per questo motivo sono stati allertati gli anestesisti dell’ospedale Regina Margherita, diretti dal dottor Giorgio Ivani.
L’équipe dell’ospedale Infantile, formata dalla Alberta Rizzo (responsabile della Cardioanestesia pediatrica), dai cardiochirurghi Andrea Valori e Maria Teresa Cascarano (della Cardiochirurgia pediatrica diretta da Carlo Pace Napoleone), due tecnici perfusionisti ed un’infermiera si sono recati all’ospedale Maria Vittoria ed hanno impiantato un sistema di supporto artificiale alla ventilazione della paziente. Questo sistema ECMO, definito Extra Corporeal Membrane Oxigenation, è in grado di ossigenare il sangue aspirato da una grossa vena e restituirlo al paziente da una pompa esterna. Dopo aver verificato la stabilità respiratoria ed emodinamica, la paziente è stata trasferita al Centro di riferimento del Regina Margherita. Dopo 6 giorni i polmoni sono migliorati consentendo lo svezzamento dal supporto extracorporeo e dopo altre 48 ore di ventilazione artificiale è stata estubata e poi trasferita all’ospedale di provenienza.
Finora la rete Regionale di emergenza ECMO respiratorio, nata in seguito all’epidemia H1N1 degli scorsi anni, era stata utilizzata solo per gli adulti. Questa esperienza, che per la prima volta ha consentito di salvare la vita ad una neonata, apre ampie possibilità di trattamento delle insufficienze respiratorie neonatali e pediatriche per i pazienti ricoverati in ospedali non provvisti di ECMO Center.
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