Cittadini
Addio al Suk, il nuovo progetto di libero scambio di Torino si chiama Barattolo
Dopo diversi mesi di gestazione chiude il libero scambio e nasce “Barattolo”. Oggi la Giunta, su proposta dell’assessore Marco Giusta, ha approvato il nuovo regolamento per normare le attività di rivendita dell’usato. Dopo la chiusura del bando per la gestione delle aree e l’assegnazione all’associazione ViviBalon, l’Amministrazione compie quindi il secondo passaggio per il rinnovo delle modalità di scambio con il progetto “Barattolo”, che deve passare al vaglio definitivo del Consiglio comunale; il terzo è la definizione del luogo in cui spostare le attività, che sarà operativo da fine marzo, al termine dell’iter di approvazione del regolamento.
Marco Giusta:
Questo step segna il cambio di passo dell’Amministrazione, chiudendo finalmente il periodo degli eterni esperimenti e delle continue proroghe. A gennaio con il bando abbiamo garantito una progettazione pluriennale, respiro e investimenti; adesso, un nuovo regolamento che fissa con maggior definizione i criteri per operatori e operatrici. E, da fine marzo, avremo una nuova area.
Nella nuova “visione”, con le attività di “Barattolo” la Città si propone, da un lato, di usare questa manifestazione come uno degli strumenti a sostegno delle nuove povertà, contrastando i processi di esclusione, parimenti incentivando quelli di inclusione; dall’altro, di valorizzare i luoghi e il contesto che ospiterà le suddette attività e infine, ma non ultimo, eliminare l’alone di illegalità e abusivismo che caratterizzavano il passato.
Tre le parole d’ordine del progetto Barattolo: recupero, rigenerazione e regolamentazione.
Il “recupero” sottolinea la dimensione ambientale innovativa del progetto. Con più di 70 tonnellate di beni e materiali che ogni settimana vengono riutilizzati senza entrare nel circolo dei rifiuti, le attività di compravendita dell’usato contribuiscono alla sostenibilità ambientale e ad allungare il ciclo di vita degli oggetti.
Il tema della “rigenerazione” investe invece la possibilità che parte degli introiti generati dall’occupazione di suolo pubblico vengano reinvestiti in progetti di rigenerazione urbana a vantaggio del territorio nel quale verrà collocato Barattolo. È un’ipotesi che contribuirebbe a trasformare l’area da un problema a un’opportunità.
Infine, la nuova “regolamentazione” specificherà meglio le clausole di accesso all’attività. L’amministrazione ha scelto di inserire regole più stringenti e chiare sulla possibilità di partecipare alle attività, inserendo quindi un vincolo sulla residenza, limitando ai non titolari di licenza commerciale ed estendendo il limite anche ai parenti e affini di primo grado. Il controllo, che verrà esteso oltre il Comune di Torino su tutto il territorio nazionale, avverrà grazie a una collaborazione avviata con le Forze dell’ordine. Nella lista dei beni scambiati è stata ampliata la limitazione agli elettroutensili con motore trifase o con potenza di targa, espressa in Watt, superiore a 800, e agli pneumatici per veicoli a motore e rimorchi. Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi, è stata eliminata la possibilità di vendita degli stalli invenduti per evitare gli assembramenti al mattino – e in alcuni casi anche dalla sera precedente la manifestazione – che sono stati più volte segnalati dai residenti come fonte di disturbo, inserendo l’obbligo di prenotazione entro 36 ore dalla manifestazione.
Barattolo prevede, infine, la possibilità di mercatini tematici aperti a tutti i cittadini e a tutte le cittadine.
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