Alessandria
Proteste contro il biodigestore di Isola del Cantone: gli ambientalisti e i sindaci minacciano il ricorso al Tar.
Il 27 gennaio si è tenuta un’assemblea pubblica indetta dall’Associazione ambientalista di Isola del Cantone per discutere del via libera al biodigestore dato dal presidente della Regione Liguria Toti, il 30 dicembre scorso. Il via libera era arrivato a sorpresa dopo che ad agosto il Consiglio regionale ligure aveva approvato all’unanimità due mozioni contro quest’opera.
All’assemblea sono stati invitati a partecipare sindaci, associazioni ambientaliste e anche alcuni esponenti di spicco della politica ligure, i consiglieri regionali Pippo Rosetti del PD e Marco de Ferrari del M5S, i consiglieri della città metropolitana Cristina Lodi ed Enrico Pignone, mentre gli assessori regionali della Lega Edoardo Rixi e Sonia Viale sono stati fortemente criticati per avere abbandonato la battaglia inizialmente intrapresa contro il biodigestore.
Si tratterà di costruire un impianto per il trattamento di rifiuti affidato al gruppo Energa che si occupa di risparmio energetico, al progetto viene imputato di aver poche prescrizioni tecniche vincolanti per la sua realizzazione e secondo i sindaci dei comuni circostanti altererà gli equilibri ambientali della piana sul lungo Scrivia.
Proprio il consigliere regionale Walter Ottria del PD lancia l’allarme per il Piemonte, evidenziando come il problema del biodigestore non riguardi solo la Liguria: “Il biodigestore di Isola del Cantone scaricherà gli eventuali problemi di inquinamento nel torrente Scrivia e quindi in Piemonte. Dobbiamo difendere il nostro territorio da questo nuovo possibile attacco ambientale”.
Intanto i comuni coinvolti minacciano un ricorso al Tar, il sindaco di Isola del Cantone Giulio Assale l’11 gennaio aveva dichiarato: “Proseguiremo ogni via possibile per impedire la realizzazione del biodigestore”, aggiungendo poi riguardo al ricorso: “Stiamo valutando se ci siano tutti gli estremi ma lo faremo di sicuro”. Anche il M5S ligure si schiera dalla parte dei comuni e delle associazioni ambientaliste dopo aver depositato in Commissione Controlli una richiesta di audizione in Commissione Ambiente. In ogni caso l’ultima parola spetterà alla Città Metropolitana di Genova.
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