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Asti, ceneri sepolte – intervista con Fabrizio Borgio

Gabriele Farina

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Torna Giorgio Martinengo, l’investigatore astigiano nato dalla penna di Fabrizio Borgio. Questa volta, con Asti, ceneri sepolte, Fratelli Frilli Editori, Martinengo è impegnato nell’avventura che Borgio ci aveva anticipato in una precedente intervista.

Tutto si svolge in una notte di servizio volontario in Croce Rossa ad Asti, durante il quale il nostro si trova ad intervenire su alcune emergenze che sembrano decisamente legate fra loro. Finirà per indagare e trovarsi invischiato in una terribile storia di traffico di rifiuti illeciti.

Qui la recensione completa del libro.

Fabrizio Borgio ha risposto alle nostre domande.

Torna Martinengo e si trova nel mezzo di uno dei peggiori mali dell’Italia di oggi: il traffico illecito dei rifiuti tossici. Come è nato il romanzo e perchè un tema così duro?

Questo romanzo è nato sull’onda di un ricordo e più precisamente sul ricordo di un incendio scoppiato ad Asti nell’estate del 1997, il rogo doloso di un magazzino di pneumatici che aveva davvero ammantato la città di una sera anticipata con la sua titanica colonna di fumo nero. L’immagine era potente e suggestiva e da quel giorno avevo deciso che avrei scritto una storia che partiva da un evento simile. Quella storia è arrivata venti anni dopo.

Parlare di ecomafie è sorto da una chiacchierata tra amici. Si era convenuto di come la criminalità organizzata fosse attenta e reattiva alle esigenze dell’attualità in maniera più pronta delle istituzioni legali. Il business che si sviluppa in questa ampia zona grigia è in espansione e interessa fatturati importanti. Inoltre il tema interessa società e territorio, realtà che sono sempre state vive nelle mie storie

Hai fatto delle ricerche particolari per sapere quali sono le tecniche con cui le mafie organizzano il traffico di rifiuti?

Naturalmente alla stesura del romanzo si è preceduto un lavoro di ricerca e approfondimento. Buona parte di quel che racconto è prassi nella gestione illegale dello stoccaggio rifiuti

Molto particolare è la struttura del romanzo, una sorta di “tutto in una notte” scandito dal passare delle ore e con la sede della Croce rossa come fulcro degli eventi. Perchè questa scelta?

Ho voluto rompere la struttura tradizionale del romanzo d’indagine, ero curioso di vedere come si poteva sviluppare un noir togliendo al protagonista la libertà di movimento per indagare sul caso. Volevo anche raccontare il mondo del volontariato e del soccorso, mondo al quale, tra le altre cose, appartengo essendo a mia volta soccorritore sanitario per la Croce rosa italiana. Martinengo è di servizio, non può andare a destra e sinistra per fare domande e raccogliere indizi, il tutto avviene attraverso gli interventi ai quali partecipa in conseguenza dell’incendio. Mi sembrava così di aver creato un plot abbastanza inedito e originale

Come è cambiato Martinengo dall’ultima volta che lo abbiamo incontrato?

L’auspicio è che romanzo dopo romanzo, Martinengo acquisisca sempre maggior profondità e carattere. In questo scopriamo il suo lato più socialmente impegnato e, spero, la sua sempre maggiore umanità

L’ultima domanda, a questo punto, non può essere che la più ovvia: cosa bolle in pentola per Martinengo adesso?

Sto lavorando alla sua terza indagine, l’ambizione sarebbe quella di farle vedere la luce entro questo anno. Sarà una storia altalenante tra presente e passato, tra amori passati, la sua gioventù e altri casi di stringente attualità

 

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