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Cuneo

Giulia, una studentessa di Saluzzo, ricorda William Salice

Redazione Quotidiano Piemontese

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Una studentessa del Liceo Bodoni di Saluzzo, Giulia Basso, ha voluto ricordare la figura di William Salice, morto nei giorni scorsi. Giulia ha voluto ricordarlo non per il suo lavoro in Ferrero o per l’invenzione dell’ovetto Kinder che lo ha reso famoso, ma per la Fondazione “Color your life”, da lui creata e a cui Giulia ha avuto l’opportunità di prendere parte.

Dopo le immagini il ricordo di Giulia.

L’ho scoperto una fredda mattinata di dicembre. “Il nostro grande William ha iniziato a colorare anche il cielo”. Il mondo mi è crollato addosso. Quando tempo fa ho ricevuto la notizia che non stava bene, ero convinta, sicura che quell’uomo, che con la sua astuzia ha saputo tener testa a chiunque nel mondo di Ferrero e che con la sua forza riusciva a controllare il lavoro di tutti i ragazzi nella sua Fondazione, ce l’avrebbe fatta. Non starò qui a scrivere della sua vita, di quello che ha fatto, di quello che ha creato. A quello ci pensano già i giornalisti importanti delle grandi testate. Sono qui per parlare di una persona, un po’ diversa da tutte le altre, un po’ più colorata. “Se puoi sognarlo puoi farlo”, ripeteva in continuazione citando il celebre Walt Disney. Ed è proprio perché ho creduto nella forza dei miei sogni che ho avuto la fortuna di conoscerlo. Grazie alla Fondazione COLOR YOUR LIFE da lui ideata, ha permesso a tantissimi giovani provenienti da tutta Italia di avere fiducia, di non arrendersi di fronte alle difficoltà che intercorrono tra il proprio sogno e la realizzazione di esso. Per me, lui, William Salice, resta il più grande sognatore di tutti.

Quando ci vedeva afflitti, fiaccati, riusciva a tirare fuori il meglio di noi stessi, motivandoci come pochi riescono a fare. Gli sono debitrice ogni giorno per tutto quello che mi ha insegnato, dei modi per “cavarsela” nella vita, per “sapersi vendere da bravi imprenditori di se stessi”, delle possibilità di conoscere ciò che sui banchi di scuola non verrà mai spiegato, di crescere, di destreggiarmi nel mondo degli adulti, di migliorarmi come persona. Senza questo insegnamento, probabilmente rischierei di arrendermi di fronte al mondo, di perdere i colori, di sbiadire in un mondo grigio che ha solo bisogno di colori. Mi piace pensare che dopotutto la sua sicurezza e la sua “testa dura” continuino a rimanere nella forza che, giorno dopo giorno, ha voluto inculcarci. I colori della vita su cui insisteva non sono andati via, non si sono affievoliti nemmeno un po’. Lui, che ha voluto far sognare chiunque, con i suoi Ovetti Kinder da un lato e i giovani in cui credeva dall’altro. Voleva rendere la vita felice, magica in ogni suo istante. E ce l’ha fatta. Ha creduto in ciò che sognava. Ecco, questo era quello che ha sempre voluto farci capire. Grazie, William.

Giulia Basso
II Liceo Classico Bodoni di Saluzzo

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