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Alessandria

Arriva il decalogo comportamentale dello sciatore

Redazione Quotidiano Piemontese

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Stilato dal Ministero e diffuso dai carabinieri arriva il Decalogo comportamentale dello sciatore per chi pratica lo sci alpino e lo snowboard. Anche se divertirsi in sicurezza e senza nuocere agli altri è da sempre una questione di responsabilità e di rispetto, il decalogo fissa norme in materia di sicurezza nella pratica non agonistica degli sport invernali da discesa e da fondo.

In particolare, i ragazzi di età inferiore ai 14 anni hanno l’obbligo di indossare – a partire dal 1° gennaio 2005 – un casco protettivo omologato. Nel caso contrario, la pena prevista è il pagamento di una somma da 30 a 150 euro e il sequestro del casco non omologato.

In generale, lo sciatore (o lo snowboarder) deve tenere una condotta che, in relazione alle caratteristiche della pista e della situazione ambientale, non costituisca pericolo per l’incolumità altrui. La velocità, invece, deve essere particolarmente moderata nei tratti a visuale non libera, in prossimità di fabbricati od ostacoli, negli incroci, nelle biforcazioni, in caso di nebbia, di foschia, di scarsa visibilità o di affollamento, nelle strettoie e in presenza di principianti.

In tema di precedenza, lo sciatore a monte deve mantenere una direzione che gli consenta di evitare collisioni o interferenze con lo sciatore a valle; chi intende sorpassare un altro sciatore, invece, deve assicurarsi di avere sufficiente spazio e visibilità. Il sorpasso può essere effettuato sia a monte sia a valle, sulla destra o sulla sinistra, ad una distanza tale da evitare intralci allo sciatore sorpassato. Negli incroci si deve dare la precedenza a chi proviene da destra o secondo le indicazioni della segnaletica. E nel caso di scontro, si presume, fino a prova contraria, che ciascuno sciatore abbia concorso ugualmente a produrre gli eventuali danni. Chi decide di fermarsi deve portarsi a bordo pista, evitando i passaggi obbligati, la prossimità dei dossi o luoghi senza visibilità.

In caso di caduta o di incidente, lo sciatore deve liberare tempestivamente la pista portandosi ai suoi margini. Tutti hanno l’obbligo di segnalare la presenza di un infortunato, e chiunque si trovi davanti ad una persona in difficoltà e non presti l’assistenza occorrente – ovvero non comunichi al gestore presso qualunque stazione di chiamata l’avvenuto incidente – è soggetto al pagamento di una somma da 250 a 1.000 euro, salvo che il fatto non ricada in un’ipotesi penale.

È vietato percorrere a piedi le piste, se non per casi di urgente necessità e tenendosi comunque ai bordi. Ai mezzi meccanici adibiti al servizio e alla manutenzione delle piste e degli impianti è, invece, vietato accedervi durante il loro orario di apertura (anche qui salvo, ovviamente, i casi di necessità ed urgenza ma, comunque, sempre con l’utilizzo degli appositi congegni di segnalazione luminosa e acustica).

Infine, chi pratica lo scialpinismo deve munirsi di appositi sistemi elettronici per garantire un idoneo intervento di soccorso, laddove per condizioni climatiche e della neve sussistano evidenti rischi di valanghe.

Oltre a queste, le Regioni e i Comuni, comunque, possono adottare ulteriori prescrizioni per garantire la sicurezza e il migliore utilizzo delle piste e degli impianti.

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