Alessandria
Dalla primavera parte il restauro della Cappella dedicata a Sant’Eusebio al Sacro Monte di Crea
Sarà restaurata, con una spesa complessiva di 93mila euro, la Cappella dedicata al Martirio di Sant’Eusebio Vescovo di Vercelli, al Sacro Monte di Crea (Alessandria). Lo ha annunciato la presidente dell’Ente di gestione Sacri Monti, Renata Lodari. L’avvio dei lavori è previsto per la primavera del 2017.
Al restauro concorre la Fondazione Crt con l’assegnazione all’Ente di un finanziamento di 32mila euro. L’assegnazione è avvenuta, precisa la Presidente, nell’ambito delle attività ‘Arte e cultura’ della Fondazione e più specificamente all’interno del ‘Progetto Restauri – cantieri diffusi’ con il quale Fondazione Crt sostiene il restauro ed il recupero di beni sottoposti a tutela, di comprovato pregio e valore artistico, presenti sul territorio del Piemonte e della Valle d’Aosta. Tra i criteri fissati dal bando, vi erano la rilevanza storico artistica e architettonica dell’intervento e la rilevanza dell’intervento per il territorio di riferimento. Inoltre il bando valutava le azioni intraprese per “garantire la miglior fruibilità del bene oggetto di intervento e capacità del progetto di richiamare l’attenzione della comunità locale e di attrarre nuovi fruitori”.
“Il restauro della Cappella dedicata al Martirio di Sant’Eusebio è stato individuato dall’Ente di gestione sacri Monti come ‘indifferibile’ – sottolinea il Direttore Elena De Filippis – Grazie al finanziamento di Fondazione Crt saranno restaurati il tetto e gli intonaci esterni della Cappella, salvaguardando così dalle infiltrazioni d’acqua anche il contenuto interno. Il costo di questi interventi è superiore rispetto al contributo ottenuto. Alla parte eccedente si provvederà attingendo ai finanziamenti regionali”. La Cappella che a breve sarà oggetto del cantiere di restauro ha un altissimo valore simbolico, essendo dedicata appunto a San’Eusebio, vescovo di Vercelli e patrono del Piemonte. Eusebio storicamente risulta essere il primo vescovo del Piemonte. A lui era affidata una diocesi immensa: a nord e ad ovest confinava con le Alpi, a est con la zona di Milano e Pavia e a sud penetrava nella Liguria.
La tradizione vuole che sia stato Sant’Eusebio a salire la collina di Crea verso il 350 d.C.; lì avrebbe portato la statua lignea della Madonna col Bambino, ancor oggi venerata, e lì avrebbe fatto edificare un primo oratorio. Da notare che a Sant’Eusebio si fanno risalire tre immagini sacre della Madonna nera oggetto di particolare venerazione, che sarebbero state da lui nascoste e trasportate dalla Palestina e che sono conservate nella Basilica Antica di Oropa (Biella), nel Duomo di Cagliari (città che gli ha dato i natali) e, appunto, nel Santuario di Crea. Eusebio diffuse il Cristianesimo e la devozione mariana tra le popolazioni del Monferrato e delle valli Piemontesi che all’epoca erano ancora completamente pagane. Ad Eusebio, martire per la sua fede, è dedicata la prima delle 23 cappelle del Sacro Monte di Crea. Al santo è attribuita l’origine della fonte, antistante la cappella. La tradizione vuole che, osservata la scarsità d’acqua presente al Monte, Eusebio abbia percosso col pastorale il terreno facendovi scaturire una vena d’acqua purissima. La sorgente è riconosciuta da molti studiosi come l’origine della sacralità sul monte.
La cappella, fra le prime costruite, dopo quella dedicata alla nascita di Maria, voluta dal duca del Monferrato Vincenzo Gonzaga, fu finanziata, in una positiva emulazione fra alti prelati e famiglie di primo piano negli equilibri politici del ducato, dalla città di Vercelli, rappresentata nei dipinti murali della parete di fondo con le sue case, torri e la chiesa di Sant’Andrea. Al centro ospita un gruppo scultoreo rappresentante il martirio di sant’Eusebio, lapidato dagli ariani. Gli abiti e i personaggi dei dipinti alludono alla realtà vercellese del ‘500. Agli affreschi lavorò Giorgio Alberini, mentre le sculture sono opera dei fratelli Jean e Nicolas de Wespin (detti i Tabacchetti), artisti di provenienza fiamminga, il maggiore dei quali, Jean, lavorerà di lì a poco anche al Sacro Monte di Varallo.
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