Cronaca
“Se non paga 2500 euro suo figlio finisce in carcere per reati stradali”, ma era una truffa: due arresti
Avevano messo a segno una serie di colpi in varie località del Nord Italia, ma potrebbe ora essere finita a Savigliano l’attività della “banda del maresciallo dei carabinieri”, una vero e proprio gruppo delinquenziale specializzato nella truffa.
I Carabinieri della Compagnia di Savigliano hanno arrestato due presunti componenti della banda, particolarmente attivi in Piemonte: il 36enne S. T. ed il 40enne A.D.C., entrambi pregiudicati, colpevoli di truffe messe a segno o comunque tentate nei giorni scorsi tra le province di Cuneo (Savigliano e Bra) e Torino (zona sud).
I due malviventi sono stati fermati dai carabinieri l’altra sera a Savigliano dopo un lungo servizio di pedinamento: erano in possesso di refurtiva e tessere per prelievi bancomat.
Il Modus Operandi usato
La tecnica usata dalla banda era quella del finto maresciallo dei carabinieri che telefonava a casa delle vittime, preferibilmente anziane, dicendogli di un incidente in cui era rimasto coinvolto un proprio famigliare. ”Signore se non paga 2500 euro suo figlio finisce in carcere per reati stradali, ma non deve preoccuparsi, la macchina non è assicurata, però se paga la cauzione suo figlio lo rilasciamo e si sistema tutto…”. Più tardi a casa della vittima si presentava un falso avvocato, in realtà complice del telefonista, per ritirare il contante. Una volta in casa però il truffatore, spesso, riusciva anche a rubare preziosi o tutto ciò che aveva a portata di mano.
L’arresto
Questa volta però non è andato tutto liscio per i truffatori perché una delle vittime designate si è insospettita ed ha avvisato i carabinieri: i due sono stati poi bloccati nel centro di Savigliano, vicino ad una banca, sulla loro auto. Sul mezzo i carabinieri hanno trovato e sequestrato parte del bottino dell’ultima truffa messa a segno ai danni di un pensionato 72enne che vive in provincia di Torino.
Hanno trovato altri soldi in contanti che i due avevano prelevato da una banca a Sant’Albano Stura col bancomat di altre vittime di truffe. Ora sono rinchiusi entrambi nel carcere di Cuneo, in attesa dell’udienza di convalida, con l’accusa di truffa in danno di anziani ed indebito uso di carte di credito.
Indagini ancora in corso sulla vicenda da parte dei carabinieri di Savigliano coordinati dalla Procura della Repubblica di Cuneo.
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