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Ambiente

Acea Pinerolese a Bruxelles come esperienza esemplare nel trattamento dei rifiuti organici

Redazione Quotidiano Piemontese

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Acea Pinerolese Industriale S.p.A. terrà, oggi a Bruxelles, un intervento all’EESC, Comitato Economico e Sociale Europeo, organo consultivo dell’Unione Europea che sta contribuendo a sviluppare il Pacchetto sull’Economia Circolare con particolare attenzione al riciclo dei biorifiuti. In questo contesto la case history di Acea Pinerolese Industriale, multiutility della provincia di Torino, è stata anche illustrata come esempio replicabile in tutta l’Unione Europea e modello da cui partire nel definire le future direttive europee sulla valorizzazione dei biorifiuti inserite nel Pacchetto sull’Economia Circolare dell’Unione Europea.

L’intervento si inserisce nel contesto di un incontro organizzato da ISWA (International Solid Waste Association) dove il caso studio dell’Acea Pinerolese verrà illustrato per mostrare lo stato dell’arte delle future evoluzioni nello sfruttamento dei prodotti derivati dal trattamento dei rifiuti organici.

La frontiera futura a cui Acea Pinerolese sta lavorando a livello sperimentale è quella di ottenere detergenti naturali, bioplastiche, fitostimolanti naturali dal compost, sostituendo a tutti gli effetti prodotti di origine fossile e azzerando così l’impatto sull’ambiente. Questa innovazione consentirà di valorizzare sempre più una risorsa, i rifiuti organici da raccolta differenziata delle città, da cui Acea Pinerolese già ricava energie e prodotti da fonti rinnovabili.

Per tutte queste ragioni la multiutility pinerolese rappresenta un benchmark europeo a cui fare riferimento per raggiungere obiettivi di valorizzazione e recupero sempre maggiore di materia da ciò che comunemente viene visto come un problema o qualcosa di cui disfarsi, ovvero i rifiuti.

I benefici ambientali del metodo Acea Pinerolese sono evidenti. Con il trattamento anaerobico e aerobico, l’Azienda è in grado di produrre energia elettrica e termica da fonte rinnovabile, biometano per l’immissione in rete e l’autotrazione, compost di qualità, che migliora la fertilità dei terreni, contribuendo alla lotta all’effetto serra.

Il risultato è dunque un minore prelievo di risorse naturali da fonte fossile e una riduzione delle emissioni di CO2. La captazione del biogas, oltre a consentire la produzione di energia da fonti rinnovabili, impedisce la diffusione in atmosfera del metano emesso naturalmente nel processo di decomposizione delle matrici organiche. Vengono così risparmiate 76.000 t/anno di emissioni di CO2 grazie al conferimento presso l’impianto invece che in discarica. Il metodo Acea consente inoltre di ridurre notevolmente gli odori, che grazie ad un processo “chiuso” vengono notevolmente limitati.

 

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