Cronaca
Nasce una disputa in famiglia per l’eredità di Rita Levi Montalcini, a rischio anche la Fondazione ?
A 4 anni dalla morte di Rita Levi Montalcini si sta delineando una disputa sull’eredità della scienziata premio Nobel e senatrice a vita. La scienziata aveva due sorelle, Anna e Paola, morte entrambe nel 2000, ed un fratello, Gino, deceduto prima nel 1974.
Recentemente la nipote Piera ha ricevuto l’ordine di lasciare l’appartamento in cui vive, in un palazzo signorile di corso Re Umberto, a Torino dove ha sede anche l’onlus in memoria della scienziata. Il palazzo è gestito da una società che ha avviato lo sfratto. La situazione è peggiorata quando il 3 novembre è arrivata la Polizia che ha ingiunto alla nipote – inquilina di lasciare la casa. Piera Levi Montalcini non ci sta “Non me ne andrò prima di aver finito l’inventario di ogni cosa perché non voglio che qualche documento appartenuto a mia madre o a mia zia sparisca”.
La moglie di Gino, Rita, ereditò il palazzo in centro a Torino, al numero 10 di Corso Re Umberto, per poi lasciarlo al figlio Emanuele. Nel testamento il nipote ha ricevuto lo stabile con la clausola che che l’appartamento al secondo piano fosse lasciato in comodato d’uso a Piera. Oggi però l’affittuaria dell’appartamento non è più Piera ma la figlia Claudia che non è vincolata alcuna clausola del testamento: dunque, la società avrebbe il diritto di sfrattarla in quanto affittuaria morosa. A marzo 2016, scadrà la concessione della Fondazione la società potrebbe sfrattare anche la onlus.
Pier Levi Montacini a questo punto ha deciso di andarsene via da Torino: “Qui dove sono nata, qui è dove sono tornata dopo il divorzio, qui è dove sono sempre vissuti i Levi Montalcini. Ma adesso che questa casa non c’è più, per me non ha più senso stare a Torino. Già prima mi dividevo tra l’Italia e Lugano: vorrà dire che adesso porterò in Svizzera tutte le mie cose e quando dovrò rientrare in Italia me ne andrò a Roma, nella casa della zia”.
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