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Liberati Danilo Calonego e Bruno Cacace i due italiani che lavorano per un’azienda di Mondovì sequestrati in Libia

Redazione Quotidiano Piemontese

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La Farnesina ha confermato che Danilo Calonego e Bruno Cacace, i due tecnici italiani rapiti in Libia, sono stati liberati dopo che la notizia era stata riportata da alcuni media libici. Bruno Cacace, 56enne residente a Borgo San Dalmazzo, e Danilo Calonego, 66enne della provincia di Belluno, sono dipendenti di una società di Mondovì, in provincia di Cuneo, la Con.I.Cons, che si occupa della manutenzione dell’aeroporto. I due tecnici hanno fatto rientro in Italia nelle prime ore di sabato con un volo dedicato. Con loro è stato liberato anche il cittadino canadese Frank Poccia.

Maria Margherita Forneris, la mamma di Bruno Cacace  è felice: Ho passato giorni infernali, ma ora è tutto passato. Oggi è una giornata bella, non vedo l’ora di abbracciarlo perché quando tornava dalla Libia, abitava con me. Ho avuto tanti momenti di sconforto, ma la comunità di Borgo ci è stata vicino. Faremo una festa di famiglia e una festa di ringraziamento”.

Il sindaco di Borgo San Dalmazzo Gian Paolo Beretta è raggiante: “Sono felice per questa bella notizia che ci dà sollievo dopo tanti giorni di apprensione.Ero sempre in contatto con la famiglia. Volevamo organizzare un momento di riflessione, adesso organizzeremo una festa per il suo ritorno a casa”.

Soddisfatto anche Stefano Viglione, sindaco di Mondovì, dove ha sede l’azienda dei due tecnici:  “Tutti si è risolto per il meglio, grazie alla Farnesina”.

Il sequestro era avvenuto lo scorso 19 settembre a Ghat, vicino al confine con l’Algeria.
I due italiani sarebbero stati liberati dalle forze di sicurezza del Consiglio presidenziale della Libia. La liberazione degli ostaggi occidentali è stata effettuata attraverso un’operazione di intelligence portata in atto dal Consiglio Presidenziale. Il capo del consiglio comunale della città di Ghat ha detto che gli occidentali liberati sono in buona salute.

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