Cronaca
Detenuti devastano le celle del carcere di Cuneo: corridoi allagati dalle perdite d”acqua
Proteste nella Casa Circondariale di Cuneo nella notte tra sabato e domenica: due detenuti hanno prima devastato le celle in cui erano ristretti e poi creato degli allagamenti nel Reparto accoglienza dell’istituto di pena.
La notizia è diffusa dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe.
Commenta Celestino Ramona, segretario locale Sappe di Cuneo: “Intorno alle ore 2,45 di domenica, nel Reparto Accoglienza della Casa Circondariale di Cuneo, due detenuti comuni, di nazionalità algerina e marocchina, si sono resi protagonisti di un evento increscioso. Uno dei ristretti era posto in isolamento sanitario e l’altro era rientrato in carcere da una visita urgente effettuata presso il Nosocomio cuneese: hanno devastato completamente le proprie celle. A seguito della rottura dei sanitari, l’acqua è filtrata dal pavimento allagando anche l’infermeria posta al di sotto del piano. Una situazione davvero difficile, ma grazie all’intervento della Polizia Penitenziaria, con vera professionalità, la situazione è tornata alla normalità verso le ore 5,30”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, nel ricordare le recenti gravi proteste poste in essere da detenuti nel carcere di Ivrea, evidenzia: “Quanto accaduto nella Casa Circondariale di Cuneo evidenzia come le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. Particolarmente allarmante la situazione è per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici. Basti pensare, restando nella realtà penitenziaria del Piemonte, che le donne e gli uomini dei Reparti di Polizia Penitenziaria in servizio nella Regione hanno fronteggiato nel primo semestre del 2016 ben 294 atti di autolesionismo, hanno salvato la vita a 38 detenuti che hanno tentato il suicidio, sono stati coinvolti in 162 colluttazioni e 26 ferimenti. Le carceri, dunque, sono ad alta tensione anche nel Piemonte: ma lo sono per gli Agenti di Polizia Penitenziaria, sempre più al centro di gravi eventi critici come quello di Cuneo”.
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