Cultura
Bones in pages chiude Torino Danza 2016
Torinodanza Festival si chiude con un altro grande coreografo della danza internazionale, il danzatore giapponese Saburo Teshigawara che giovedì 3 novembre 2016, alle ore 19.30, porterà in scena al Teatro Carignano la prima italiana della nuova ripresa di Bones in Pages.
La danza è scultura, come in molte tradizioni asiatiche. Scultura di aria, di luoghi, di tempo. Di pose e di pause. Di respiri e pulsazioni. Fra un corpo e l’altro si percepisce l’aria, ognuno a modo suo. Come questa viene sentita e interpretata è il tema della potente e suggestiva installazione del danzatore e coreografo giapponese Saburo Teshigawara, nuova ripresa dell’originale spettacolo creato nel 1991.
I libri respirano nelle pagine e, nell’atto di leggerli, diventano corpi e suoni in movimento. Le ossa danzano fra i fogli, come suggerisce il titolo: i libri si liberano quando il respiro sfoglia la carta e le dà vita. Perché le pagine sono vite silenziose che prendono corpo, letteralmente, con la danza, pronte a farsi scompaginare e incorporare da chi legge. Oltre ogni schema. Fuori da ogni scatola.
Il corpo in movimento di Bones in Pages infrange muri di luce e di possibili gabbie che chiudono i pensieri evocando punti immaginari nello spazio in un dialogo che unisce concetti apparentemente incompatibili: oggetto e immaginazione, spazio materiale e infinito, concreto e astratto.La tensione del corpo si libera fra i due mondi sospesi della sensualità e dell’estasi, scolpendo i movimenti con una limpidezza trasparente che si dissolve nel suo stesso farsi per ricomporsi rapidamente in nuove forme plasmate dall’incanto assoluto del presente. La velocità e la morbidezza regalano volume allo spazio, al tempo e alla musica. La danza diventa un viaggio misterioso e ipnotico in un fluire di movimenti acquatici, come alghe o piante marine, come se le ossa non ci fossero più o fossero diventate anch’esse liquide ma vive e pulsanti in ogni più piccola fibra. La tecnica impeccabile si dissolve in infinite piccole onde morbide di bellezza pura che accarezzano il passato, quello delle esperienze personali vissute e quello con la P maiuscola, mentre sono intente a leggere il presente. Con attenzione e dedizione. La terra sembra avere una gravità diversa in una nuova dimensione e lasciare il corpo libero di spostarsi nell’aria in una simbiosi perfetta con la musica che unisce rumori, suoni, voci e melodie eteree.
La danza diventa pittura e calligrafia, si scompone e ricompone in movimenti pennellati, slanci lirici e poetici di impulsi e rotazioni che seducono in abbracci e spirali avvolgenti. L’effimero diventa infinito, consegnato e arreso alla meraviglia dell’istante.
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