Lavoro
Incontro in comune tra assessore e lavoratori Foodora, assente l’azienda, impegnata col ministero
Si è svolta questa mattina presso la Commissione lavoro, presidente Andrea Russi, l’audizione di un gruppo di lavoratori di Foodora in lotta per migliori condizioni di lavoro. Era presente l’assessore al lavoro, Alberto Sacco.
Il comune fa sapere che i vertici dell’azienda, invitati con una lettera fatta recapitare al presidente Russi nel pomeriggio di venerdì 21 ottobre, hanno fatto sapere di non essere per il momento disponibili a causa di un incontro con il Ministero del lavoro. A tale proposito Russi ha manifestato il proprio disappunto: “dubito che i due incontri siamo stati convocati contemporaneamente e che perciò non fosse possibile presentarsi all’audizione, sarà mia cura tornare a richiedere un colloquio in Municipio con i vertici aziendali di Foodora”. Questa l’ultima posizione ufficiale dell’azienda.
I lavoratori hanno spiegato di essere inquadrati contrattualmente come Co.co.co, pur avendo la loro attività di recapito di pasti a domicilio i caratteri di un rapporto di lavoro subordinato, in quanto regolato da una molteplicità di precisi obblighi imposti al lavoratore.
Questo succede, hanno affermato “grazie ad una zona grigia della legge, di cui questa e molte altre aziende approfittano per non garantire ai lavoratori le garanzie e la retribuzione cui avrebbero diritto”.
I lavoratori in rappresentanza dei 120 giovani “rider” torinesi hanno evidenziato non solo il problema degli esigui guadagni (due o trecento euro mensili) ma il quadro complessivo di regole e condizioni che devono accettare per poter lavorare.
Tra i punti più contestati il recente passaggio da un sistema di paghe orarie ad un sistema a cottimo con paghe “a consegna”, l’obbligo di provvedere a proprie spese alle riparazioni dei mezzi, il sistema di applicazioni usate dall’azienda per raccogliere e smistare gli ordini e per assegnare i turni di lavoro. Esse vengono installate sui telefoni di privati dei lavoratori, hanno dichiarato i lavoratori, e non su cellulari di servizio messi a disposizione dall’azienda. Queste applicazioni, appartenenti a Foodora, affermano, danno accesso all’azienda a tutti i contenuti del telefono oltre a consentire un costante monitoraggio degli spostamenti dei lavoratori e delle velocità di percorrenza. Un tale controllo a distanza sulle persone, hanno dichiarato i giovani rider, è ammesso dalla legge solo previ accordi sindacali e, ancora una volta, solo in un quadro di rapporto lavorativo subordinato, e non di collaborazione “alla pari” come prevedrebbe il loro inquadramento come Co.co.co.
Alle domande dei Consiglieri i lavoratori hanno evidenziato anche la mancanza di tutele adeguate in caso di malattia o infortunio e hanno denunciato un sistema punitivo adottato dall’aziende. Esso consisterebbe nel non assegnare turni di lavoro a coloro che sono stati attivi nell’azione di protesta e in qualche caso nel loro licenziamento, “avvenuto con la semplice disattivazione – hanno riferito – dell’applicazione installata sui telefoni dei lavoratori”.
L’assessore Sacco a fine audizione ha dichiarato che “La tutela dei lavoratori è al centro della politica dell’Amministrazione Comunale. Io e la Sindaca ci impegniamo a convocare oggi stesso i vertici di Foodora affinché la vertenza si risolva positivamente e venga rispettata la dignità di ogni singolo collaboratore”.
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